UniTo al secondo posto in Italia per numero di immatricolati
Secondo uno studio realizzato dall’Osservatorio Talents Venture, l’Università di Torino è tra gli atenei il cui numero di immatricolati è cresciuto di più quest’anno
Uno studio dell’Osservatorio Talents Venture dal titolo “Come sono cambiate le scelte degli immatricolati nell'anno della pandemia?” evidenzia una buona notizia per l’Università di Torino. UniTo infatti figura per la prima volta quest'anno al secondo posto tra i grandissimi atenei (oltre 10.000 immatricolati) per numero di immatricolati, raggiungendo quota 14.480. Nell’anno della pandemia l’Ateneo torinese è stato tra quelli che più sono cresciuti per quanto riguarda le immatricolazioni rispetto all’anno precedente. L’Università La Sapienza di Roma si conferma al primo posto di questa classifica, mentre UniTo supera l’Università di Bologna (circa 14.000 immatricolati), superata anche dalla Federico II di Napoli (circa 14.300 immatricolati).
In generale il numero degli studenti immatricolati negli atenei italiani è cresciuto del 4,4%, analizzando nel dettaglio i dati risulta che, rispetto all’anno precedente, le aree che hanno visto la crescita maggiore sono “Arte e Design” (+13,5%), “Informatica e Tecnologia ICT” (+11,8%), “Psicologia” (+10,8%) e “Scienze motorie e sportive” (+10,6%).
In un anno caratterizzato dalle restrizioni e dal permanere della Didattica a distanza, nel quale ci si poteva aspettare un calo delle iscrizioni negli atenei del nord e un forte incremento degli immatricolati negli atenei online, i dati del MIUR evidenziano come ciò non si sia verificato. Secondo lo studio gli atenei del Nord Italia hanno fatto registrare un lieve aumento degli immatricolati (+3,2% per il Nord-Est e +1,2% per il Nord-Ovest). Quasi invariata la situazione anche per il Sud (+2,7%). Aumentano invece gli immatricolati al Centro (+9,4%) e nelle Isole (+10,6%). Tra le regioni che hanno registrato un forte incremento degli immatricolati ci sono Umbria (+39%), Liguria (+25%) e Sicilia (+13%). Perdono immatricolati il Molise (-5%), il Trentino Alto Adige (-3%) e la Lombardia (-2%).