Sergio Ricossa, 1927-2016, in memoriam
Il Professore, tra i massimi esponenti italiani dell'economia, insigne studioso e docente all'Università di Torino, è scomparso lo scorso 2 marzo
di Pietro Terna
Ho avuto il privilegio di conoscere il prof. Sergio Ricossa quando aveva 37 anni ed era ancora legato ad una delle sue prime incursioni nel sapere: quella verso la ricerca operativa, l’econometria ed i fondamenti dei modelli, accompagnata dalla fondazione e dalla direzione scientifica di quelle Note Econometriche (pubblicate trimestralmente, e poi aperiodicamente, dal 1954 al 1977) che contribuirono non poco alla diffusione dell’economia quantitativa in Italia.
La testata, con qualche variante, recita Note econometriche - Pubblicazione trimestrale a cura del Gruppo Torinese di Ricerca Operativa e dell'Istituto di Economia «Giuseppe Prato»[1]. Il Gruppo Torinese di Ricerca Operativa – formato da Augusto Bargoni, Basilio Giardina, Antonio Longo e Sergio Ricossa – operò diffondendo le applicazioni della statistica per le attività produttive e la ricerca operativa in Italia, anche promuovendo, traducendo e spesso scrivendo i volumetti di due serie pubblicate negli anni ’60 – sulla statistica e sulla ricerca operativa – dall’editore Boringhieri.
Gli articoli che hanno ricordato la figura del prof. Ricossa nei giorni successivi alla scomparsa, hanno messo in rilievo il suo ruolo di pensatore liberista (o intellettualmente libertino, come amava definirsi), ma hanno solo accennato al suo lavoro pionieristico in campo quantitativo.
Anche di un’opera importante, e spesso citata nei tributi ora comparsi, qual è la Teoria unificata del valore economico (1981), non si è richiamato il rigoroso impianto formale, che fa dialogare marginalisti, Marx e Sraffa.
Anche questo è stato il prof. Ricossa che, ovunque lo si incontrasse, tra le mani aveva il nuovo libro che stava leggendo, esplorando i campi più diversi del sapere con la curiosità che lo spingeva anche a sperimentare la pittura e la musica, come buon chitarrista classico.
[1] Si trovano alcuni riferimenti in linea all’indirizzo (abbreviato) https://goo.gl/AXsFzh, ma senza il testo degli articoli