Alla scoperta dell'universo con le onde gravitazionali
Antonaldo Diaferio, Professore Ordinario al Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino spiega come la scoperta delle onde gravitazionali cambi le carte in tavola nello studio dell'universo
In due conferenze stampa tenutesi a Washington negli Stati Uniti e a Càscina, in provincia di Pisa, i ricercatori degli esperimenti LIGO (Stati Uniti) e VIRGO (Europa) hanno annunciato di aver rilevato e verificato l'esistenza delle "onde gravitazionali".
Ipotizzate per la prima volta da Einstein un secolo fa, le onde gravitazionali non erano ancora state osservate direttamente. Antonaldo Diaferio, Professore Ordinario al Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino, fondatore e Direttore del gruppo CAUSTIC e coordinatore della sezione di Fisica Generale del Dipartimento di Fisica ha spiegato che "le onde gravitazionali sono delle increspature dello spazio-tempo che si verificano in caso di perturbazioni in un campo gravitazionale, ossia quando due corpi celesti con massa (o energia) orbitano uno intorno all'altro e si avvicinano reciprocamente".
"Se lanciamo un sasso nella superficie dell'acqua - ha continuato Diaferio - si propaga un'onda che si potrebbe rilevare anche a riva. La stessa cosa accade nello spazio-tempo, entità supposta da Albert Einstein nel 1916, che si deforma in presenza della materia".
Quella delle onde gravitazionali è una scoperta epocale che probabilmente varrà il Nobel ai suoi autori. Per il Prof. Diaferio la scoperta è fondamentale per due motivi "per aver verificato la validità di tutte ipotesi di Einstein sulla relatività generale - rimaneva in sospeso solo quella che riguardava l'esistenza delle onde gravitazionali - e per la possibilità di osservare oggetti nell'universo che non emettono onde elettromagnetiche (luce visibile, raggi X, onde radio) ma onde gravitazionali. I buchi neri ad esempio non possono essere visti nello spettro elettromagnetico".
"La scoperta delle onde gravitazionali" ha concluso Diaferio "apre una finestra completamente nuova per lo studio di oggetti che non sono altrimenti rilevabili".