Italia – Cuba nei secoli XV-XX: confini culturali ed esperienze di circolazione, ricezione, ibridazione
Dal 20 al 22 giugno presso il Campus Luigi Einaudi un convegno internazionale sulla circolazione culturale tra Italia e Cuba.
Il fenomeno dell’emigrazione italiana a Cuba è databile dalla seconda metà dell’Ottocento nel contesto di un processo migratorio promosso dalle autorità coloniali ai fini del cosiddetto “sbiancamento” della popolazione dell’Isola. Benché numericamente inferiore sia all’emigrazione spagnola sia agli altri flussi migratori italiani in sud America, l’emigrazione italiana a Cuba avviò nuove relazioni familiari non solo all’interno della stessa comunità italiana ma anche con la popolazione autoctona, contribuendo a modificare l’assetto sociale dell’isola. In questo contesto, un emigrante di eccezione fu senz’altro il piemontese Dino Pogolotti, nato a Giaveno nel 1879 da Francesco e Maria Carnino, ed emigrato a New York nel 1895. Sbarcato poi a Cuba in qualità di segretario del console americano Frank Steinhart, Dino fu protagonista dello sviluppo industriale e urbanistico dell’isola, in particolare attraverso la costruzione del celebre Barrio Pogolotti.
Il Convegno che l’Università di Torino ospiterà il 20-21-22 giugno 2022 presso il Campus Luigi Einaudi (Sala Lauree Blu) costituisce la tappa conclusiva di un progetto del Dipartimento di Studi Storici di Torino volto a indagare la circolazione culturale tra Italia e Cuba dalla scoperta dell’America all’età contemporanea. All’interno quindi di un’ampia diacronia, supportata dalla storiografia più recente che data la formazione di uno spazio atlantico a prima del 1492, la rete di relazioni tra Italia e Cuba è considerata il middle ground di un interscambio culturale di lunga durata che ha modificato nei secoli i parametri dell’eurocentrismo e della modernità.
Il Convegno prende quindi avvio dal principio di tutto, cioè dalla scoperta di Cristoforo Colombo che Tzvetan Todorov (La conquista dell’America) definì l’incontro «più straordinario della nostra storia» che svelò all’Europa un “altro da sé” completamente sconosciuto e a lungo incomprensibile. Dopo essersi interrogato su quel principio e sulle prime narrazioni/rappresentazioni, il Convegno affronterà le tante variabili di una relazione che ha senz’altro cambiato drammaticamente i destini di quei popoli, ma anche i destini europei e italiani nei diversi ambiti della storia culturale, politica e sociale dalla prima modernità fino al nostro presente.
Il Convegno si avvale sia dell'accordo-quadro di Cooperazione Internazionale tra UniTo e l'Università de La Habana, sia dell'accordo specifico tra il Dipartimento di Studi Storici e la Facoltà di Filosofia e Storia della stessa Università de La Habana, e costituisce una tappa fondamentale del dialogo tra le due Università e del confronto tra le metodologie della ricerca storica nei due paesi, oltre che della tutela della memoria dell'emigrazione piemontese nelle Americhe e nei Caraibi, rispondendo quindi agli obiettivi strategici dell'Ateneo in merito sia all'internazionalizzazione sia al dialogo con il territorio e le sue memorie.
Il suo valore strategico nei progetti di internazionalizzazione dell’Ateneo trova riscontro nei patrocini concessi non solo dall’Università di Torino, dal Dipartimento di Studi Storici e dal Comitato UniTo America latina e Caraibi (già UniCuba), ma anche dalle Ambasciate di Cuba in Italia e dell’Italia a Cuba, dalla Regione Piemonte e dal Consiglio Regionale del Piemonte, dal Comune di Torino e dal Comune di Giaveno custode della memoria Pogolotti.