Il primo corso in Italia per la comunicazione in ambito medico-sanitario
Dal 24 aprile al Dipartimento di Studi Umanistici di unito il primo corso di Linguistica Medica e Clinica, all’interno della Laurea magistrale in Scienze linguistiche
Si tratta del primo insegnamento in Italia con questa titolazione. Il corso è rivolto a studenti di area umanistica, ma si stanno creando sinergie per offrire questa occasione formativa anche medici e studenti universitari di area medica.
La linguistica medica ha l’obiettivo di studiare, con un metodo linguistico-testuale, l’ampio tema della comunicazione in ambito medico-sanitario. In particolare analizza i passaggi cruciali come la relazione tra medico/operatore paziente, il discorso possibile nella terapia, gli strumenti comunicativi dell’atto medico e la logica dell’informazione al cittadino/paziente.
Il versante clinico è invece dedicato ai casi di "disfunzionamento" linguistico, soprattutto di ambito psicopatologico, attraverso la descrizione e l’analisi delle forme che la lingua può assumere in pazienti psicotici, autistici e con la sindrome di Alzheimer, e in altre patologie fuori dall'ambito psichiatrico e neuropsichiatrico.
Il corso è tenuto da Raffaella Scarpa, docente di linguistica italiana all'Università di Torino e presidente del Gruppo di lavoro ‘Remedia – lingua medicina malattia’, ed è costituito da studiosi che indagano le sinergie tra linguistica e scienza medica.
È un punto di arrivo di un lungo periodo di ricerca e sperimentazione che negli anni ha visto anche esperienze di insegnamento all’interno del Polo di Medicina del San Luigi Gonzaga di Orbassano.
Gli studenti avranno la possibilità di svolgere tirocini pre-laurea della durata di 150 ore presso le strutture sanitarie con cui Remedia, nel corso degli anni, ha attivato apposite convenzioni di collaborazione a fini di ricerca.
"I tirocinanti svolgono attività di osservazione e supporto, imparando le tecniche di discorso e proponendo nuove modalità di interazione alla luce dei loro studi. – spiega Raffaella Scarpa. – Lavorano in stretta collaborazione con gli operatori e direttamente con i pazienti allo scopo di raccogliere testi e testimonianze da sottoporre ad analisi, proponendo nuovi metodi di raccolta-dati".
Il progetto ha quindi innanzitutto un obiettivo formativo: cercare di definire una figura nuova di professionista della parola che possa offrire al contesto sanitario competenze e strumenti innovativi a partire dalla linguistica medica e clinica.