Giuliano Poletti: esperienza all’estero sì, ma come scelta
Il Ministro del lavoro parla all’Università di Torino di Europa, lavoro e prospettive per i neolaureati
Un'esperienza di studio o di lavoro in ambito internazionale è un dato positivo, ma solo se svolta liberamente, non per necessità: parola del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, che alla Scuola di Amministrazione Aziendale dell’Università di Torino è intervenuto, insieme al Rettore Gianmaria Ajani, sul tema “Europa: un’unione fondata sul lavoro”.
Secondo Poletti, la dimensione europea deve essere utilizzata al meglio, e i giovani possono sfruttare tutte le opportunità di esperienza a livello internazionale che questa offre.
“Dall’altro lato bisogna essere altrettanto consapevoli che questo deve essere un atto di volontà – continua il Ministro - per cui chi fa questa scelta non deve farla in uno stato di necessità per cui si decide di andare da un’altra parte perché l’Italia non ti consente di studiare quello che vorresti o di avere un percorso professionale che risponda alle tue aspettative. Deve essere considerata un’opportunità, poi liberamente un giovane che ha fatto questa esperienza decide di rimanere, di spostarsi, di ritornare in Italia, di reinvestire le sue competenze”.
Il Ministro ha parlato anche di un progetto di Servizio Civile europeo e ha risposto alle domande di alcuni studenti sui temi caldi del lavoro in Italia.
Si ringrazia Paolo Cufari, Segretario Generale dell'Associazione Alumni SAA