World AIDS Day, Di Perri: la ricerca è a buon punto ma l’attenzione mediatica è calata
Ai microfoni di UniToNews ON AIR il prof. Giovanni Di Perri, ordinario di Malattie infettive e microbiologia clinica
Come ogni anno il primo dicembre ricorre la Giornata mondiale contro l’AIDS, dedicata ad accrescere la coscienza dell’epidemia mondiale di AIDS dovuta alla diffusione del virus HIV. Dal 1981 secondo UNAIDS, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della lotta alla malattia infettiva, l’AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi.
Secondo Giovanni Di Perri, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze Mediche e titolare del corso di Malattie infettive e microbiologia clinica, la ricerca per debellare l’epidemia è ad un punto promettente. Da molti anni infatti l’infezione HIV è una malattia curabile anche se al prezzo di una terapia continua, ossia quotidiana. Il risultato è che l'aspettativa di vita dei malati, in cura, è sempre più vicina a quella della popolazione generale sana.
Ma se la ricerca è a buon punto, l’attenzione mediatica sul fenomeno è drasticamente calata, quasi nulla. Chi si infetta oggi, afferma il Prof. Di Perri, rischia di non ricevere delle informazioni sull’infezione o di riceverle in maniera molto superficiale.