Dal Signore degli Anelli a Game of Thrones, lingue inventate per universi finzionali
Un nuovo corso a UniTo affronta l’insegnamento della linguistica a partire dalle lingue inventate per le più celebri opere contemporanee di finzione
Elfico, Dothraki, Klingon, Na’vi. Sono solo alcune delle lingue prese in esame nel corso “Conlanguages e linguistica. Descrivere, analizzare, inventare lingue per universi finzionali”. Una novità nel panorama accademico italiano, che il Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne ha deciso di proporre per la prima volta quest’anno.
Il workshop, che vede la partecipazione di 30 studenti e vale 3 crediti formativi, si propone di approfondire e consolidare le conoscenze scientifiche su lingue e linguaggio attraverso l’analisi delle cosiddette conlangs, o constructed languages. Queste ultime, a differenza delle lingue naturali oggetto di studio tradizionale della linguistica, sono sistemi artificiali creati con vari scopi, legati per lo più all'intrattenimento, spesso come parte privilegiata del conworlding, ovvero la creazione di mondi finzionali.
Significativo in questo senso il caso di John Ronald Reuel Tolkien, autore del Signore degli Anelli. “Tolkien, ancor prima di essere scrittore, era un grande linguista e filologo” - spiega il Prof. Simone Bettega, uno dei titolari del corso - “gli interessava capire come le lingue evolvono nel tempo. Ha iniziato a creare una protolingua da cui ha fatto derivare le lingue elfiche. Per giustificare i cambiamenti in questa lingua ha sentito la necessità di ancorarli a dei fatti reali. La lingua senza contesto non esiste, deve avere una dimensione storica e una sociale, Tolkien quindi ha iniziato a scrivere, ma solo in seguito, la storia della sua Terra di Mezzo che sarebbe poi diventata quella che abbiamo imparato a conoscere nei libri e nei film dello Hobbit e del Signore degli Anelli”.
Abbiamo incontrato Elisa Corino, Roberto Merlo e Simone Bettega, docenti del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne e promotori del corso. Qui è disponibile il podcast con l’intervista integrale.