“Campus Diffuso” amplia gli spazi per offrire nuovi servizi a studentesse e studenti
Saranno 31 le strutture operative (quasi il doppio rispetto all’edizione passata) grazie alle quali si prevede un totale di oltre 3000 posti studio gratuiti
Presentata questa mattina nella Sala delle Colonne di Palazzo Civico la seconda edizione di “Campus diffuso”, il progetto innovativo della Città di Torino che promuove su tutto il territorio cittadino spazi per lo studio e per il tempo libero, rivolto alla popolazione universitaria. Alla conferenza stampa erano presenti il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, l’Assessora alle Politiche Giovanili ed Educative Carlotta Salerno, il Presidente EDISU Alessandro Ciro Sciretti, il Rettore dell’Università degli Studi di Torino Stefano Geuna e il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco.
“Campus Diffuso” nasce nel 2021 con una convenzione quadro stipulata tra la Città, l’Università degli Studi di Torino, il Politecnico di Torino e l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario EDISU, coinvolgendo in via sperimentale 18 strutture sparse per la città. Tramite questo progetto studentesse e studenti hanno la possibilità di usufruire gratuitamente di spazi a vocazione giovanile (centri del protagonismo giovanile, circoli Arci, case del quartiere, centri policulturali), che diventano così luoghi di studio ma anche di divertimento, aggregazione, inclusione sociale e promozione culturale.
L’ottimo esito della prima sperimentazione ha quindi spronato i quattro enti a rinnovare il patto siglato nel 2021, confermando e potenziando l’offerta già attiva. Per altri 12 mesi, infatti, saranno 31 le strutture operative in giro per la città (quasi il doppio rispetto all’edizione passata) grazie alle quali si prevede un totale di oltre 3000 posti studio gratuiti dotati di wi-fi, prese pc, punti ristoro. La maggior parte degli spazi offrono già questo servizio, ad eccezione di alcuni luoghi la cui apertura è prevista per la prossima primavera. Per quanto concerne la distribuzione sul territorio, invece, sono circa 4 gli spazi a disposizione per ogni Circoscrizione, che variano anche in base alla quantità di centri giovanili già presenti sul territorio.
La decisione di proseguire nel progetto è data dalla volontà di rafforzare il ruolo dei centri giovanili come presidi di prossimità, di aumentare le sinergie create tra gli attori in campo, ma anche dai riscontri positivi raccolti con un monitoraggio della Città effettuato durante la sperimentazione. Dal sondaggio somministrato a studentesse e studenti si evince che, rispetto a una sala studio tradizionale, Campus Diffuso presenta vantaggi quali: la vicinanza a casa, la conoscenza di molte persone, gli spazi accoglienti, l’informalità; peculiarità che hanno fatto valutare complessivamente l’esperienza di studio molto soddisfacente per il 59,5 per cento degli intervistati.
Sul sito www.studyintorino.it/it/
“Torino è sempre più città universitaria e lo vuole essere rispetto ai tanti aspetti che ci rendono attrattiva come sede di diverse università, vogliamo definire Torino come città “universitaria” e per farlo servono servizi e spazi a misura degli studenti. Questo rappresenta uno degli obiettivi strategici della nostra amministrazione” ha dichiarato il Sindaco Stefano Lo Russo.
“Dopo la sperimentazione terminata con successo nel 2021 e 2022, Campus Diffuso si riconferma con una seconda edizione - ha sottolineato l’Assessora alle Politiche Giovanili Carlotta Salerno - la prosecuzione del progetto punta a irrobustire le sinergie create sul territorio, ampliando i servizi dedicati alle e ai giovani e incrementando attività culturali e aggregative. La prima edizione ha mostrato l'esito positivo dell'interazione tra un contesto prettamente universitario e il mondo dell'aggregazione giovanile in tutte le sue sfaccettature. Soprattutto dopo il complesso periodo del lockdown, infatti, i centri hanno saputo accogliere i nuovi bisogni delle e dei giovani universitarie/i e non, diventando sempre più un punto di riferimento, presidi di prossimità concreti. In questo quadro la collaborazione con Università, Politecnico ed EDISU è di fondamentale importanza, proprio in virtù del consolidamento dell'alleanza con le istituzioni del territorio”.
“La scelta di proseguire con Campus Diffuso dimostra l'efficacia di questo progetto. In città continua a esserci bisogno di aule e di spazi per studiare, diffondere questa iniziativa consente quindi di rispondere alle esigenze di studenti e studentesse, e nel contempo permette all'intera cittadinanza torinese di respirare l'aria universitaria e di vivere anche l'aspetto di Torino città universitaria. Ecco perchè prevediamo un ulteriore sforzo comunicativo per far conoscere le opportunità di Campus Diffuso agli universitari e universitarie torinesi, in modo che anche quegli spazi meno fruiti possano venire utilizzati al meglio” ha dichiarato il Presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti.
Stefano Geuna, Rettore dell'Università di Torino ha precisato: "L'iniziativa del Campus Diffuso è per noi motivo di grande soddisfazione perché rappresenta un significativo passo in avanti verso l'integrazione sempre più forte tra Torino e i suoi atenei nella direzione di Torino Città Universitaria. Lo studio non è solo applicazione didattica ma è anche esperienza e socialità. L'aggregazione è un fattore importante che consente di esprimere in modo completo la creatività e il talento. Nel confronto con gli altri si sviluppano le idee e si trasmettono le conoscenze. Per questo è essenziale che le studentesse e gli studenti possano disporre di luoghi nei quali vivere in modo pieno la loro esperienza di formazione".
Il Rettore del Politecnico Guido Saracco ha commentato: “Questa iniziativa contribuirà certamente a connotare Torino sempre più come una città attraente e vivibile per gli studenti universitari, nazionali e stranieri. Oggi l’inclusività, la socialità, la qualità dei luoghi per lo studio e la ricreazione degli studenti sono valori importanti quanto la qualità della didattica, e su questo Torino non è seconda a nessun’altra metropoli”.