In UniTo i professionisti delle case editrici spiegano agli studenti come fare i libri
All'Università di Torino un corso di Storia dell'editoria per affrontare la trasformazione dell'attività editoriale fra la metà dell'Ottocento e i tempi nostri.
Che l'editoria sia in fermento è un dato di fatto: case editrici che nascono dal nulla, fusioni che danno vita a gruppi mastodontici, piccole case editrici che salgono alla ribalta internazionale. Ma per capire le trasformazioni del presente e per interpretare al meglio il futuro dell'editoria è necessario conoscere tutti gli sviluppi storici, le implicazioni sociali ed economiche che si sono susseguite nel tempo.
Il corso di laurea in Storia dell'Università di Torino a questo proposito ha attivato da quest'anno l'insegnamento di Storia dell'editoria, un corso che affronta la trasformazione dell'attività editoriale fra la metà dell'Ottocento e i tempi nostri: come siano nate e cresciute le case editrici italiane e con quali finalità. Gruppi di intellettuali, oppure librai, tipografi o ancora industriali colti hanno animato la maggior parte delle imprese editoriali che si sono affermate nella vita culturale italiana della "nuova Italia" prima, e in tutto il corso del Novecento poi. Molte di quelle imprese e di quei celebri marchi sono ancor oggi i veri protagonisti del mercato librario.
La peculiarità del corso è quella di avere "tra i professori" i professionisti del settore delle più importanti case editrici italiane, che spiegano agli studenti i loro compiti: le strategie culturali e di mercato che presiedono oggi alla attività editoriale, l'attività di scouting letterario, la ricerca dell'autore, il meccanismo del marketing e della comunicazione, il controllo di gestione e gli altri aspetti fondamentali della progettazione, della produzione e commercializzazione del libro.
"L'editoria moderna - ha spiegato il Prof. Walter Barberis, Presidente della Casa Editrice Einaudi, docente all'Università di Torino e coordinatore del corso - è tante cose: un insieme di mestieri complessi, una realtà produttiva e organizzativa che esige di essere compresa. Io ho ritenuto che fosse importante che gli studenti conoscessero di persona i professionisti del settore perché rappresentano figure professionali molto diverse tra di loro. La cosa più importante che io credo debba capire uno studente è che il mercato del lavoro dell'editoria è stretto, ma le porte attraverso cui si entra dentro questo mercato sono molteplici".