Vaccino ENO3PEP per tumore al pancreas, intervista al Prof. Francesco Novelli: "Brevetto UniTo, scelta coerente"
Intervista al Prof. Francesco Novelli, Direttore del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute e coordinatore del team di ricerca sul vaccino
Dal PNRR un finanziamento di 950.000 euro per la validazione di un vaccino a DNA per la cura del tumore al pancreas all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Un vaccino di seconda generazione somministrabile virtualmente a tutti i pazienti con tumore pancreatico, uno dei più aggressivi e letali. Un traguardo importantissimo, raggiunto grazie al lavoro di un gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Francesco Novelli, responsabile del Laboratorio di Immunologia dei Tumori del Centro di Ricerca in Medicina Sperimentale dell'ospedale Molinette, Professore Ordinario di Immunologia e Direttore del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino.
- Prof. Novelli, un traguardo importantissimo è stato raggiunto. Quali sono i prossimi passi?
I prossimi passi andranno nella direzione del completamento degli studi preclinici. In particolare bisognerà definire i meccanismi immunologici attivati dal vaccino ENO3PEP, identificare eventuali biomarcatori predittivi della risposta al vaccino e completare gli studi tossicologici e di bio-distribuzione per garantirne la sicurezza. Il completamento di questo programma permetterà di raccogliere tutti i dati per la richiesta di autorizzazione all’AIFA per il primo studio clinico sui pazienti di tumore pancreatico.
- Qual è stato il percorso che ha portato ad ottenere questo importante finanziamento?
Da circa vent’anni il mio gruppo di Immunologia dei Tumori al Cerms delle Molinette studia la relazione tra il sistema immunitario ed il tumore pancreatico, uno tra i tumori più aggressivi e letali. Questi studi hanno portato all’identificazione di alfa-enolasi, una proteina iper-espressa nel tumore del pancreas e capace di scatenare nei pazienti una forte risposta di anticorpi e di linfociti T anti-tumore. Questa proprietà immunostimolante ci ha suggerito lo sviluppo di un primo vaccino a DNA, codificante l’intera sequenza di alfa-enolasi che si è rivelato efficace, ed in maggior misura in combinazione con la chemioterapia, nel ritardare la progressione del tumore pancreatico in modelli animali, senza tuttavia eradicarlo del tutto.
Negli ultimi tre anni per aumentare l’efficacia terapeutica del vaccino abbiamo sviluppato un vaccino a DNA di seconda generazione, selezionando solo alcune sequenze dell’intera alfa-enolasi aventi la capacità di stimolare una più forte e sostenuta risposta anti-tumore. In modelli animali il vaccino ENO3PEP si è rivelato più efficace e potente rispetto a quello di prima generazione nel bloccare la progressione del tumore e nello scatenare una risposta immunitaria anti-tumore.
- Parliamo del suo team di ricerca. Chi sono le persone con le quali ha lavorato e lavora?
Attualmente il gruppo di ricerca impegnato in questo progetto è formato da docenti del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute. Oltre al sottoscritto, ci sono la Prof.ssa Paola Cappello, la Dr.ssa Claudia Curcio e una dottoranda del Dottorato di Ricerca in Medicina Molecolare, la Dr.sa Silvia Brugiapaglia, che sono anche inventori del brevetto ENO3PEP. Inoltre all'attività di ricerca partecipano una decina tra dottorandi di ricerca, borsisti e afferenti temporanei del Dipartimento di Biotecnologie molecolari insieme a collaboratori clinici oncologi presso il Centro Oncologico Subalpino delle Molinette. Dall'inizio del progetto fino ad ora hanno inoltre partecipato almeno circa una quindicina tra dottorandi, assegnisti, borsisti afferenti al Dipartimento che hanno dato il loro contributo, formandosi nel campo della ricerca immuno-oncologica traslazionale. Molti di questi giovani colleghi e colleghe attualmente ricoprono importanti incarichi in prestigiosi istituti di ricerca in Europa e negli Stati Uniti.
- Il brevetto è già stato depositato ed è dell'Università di Torino. Quali sono le implicazioni?
Nel settembre 2021 abbiamo depositato a nome dell’Università di Torino, la domanda di brevetto italiano e nel settembre 2022 abbiamo richiesto l’estensione europea del brevetto di ENO3PEP. La domanda di brevetto a nome di Unito è stata una scelta coerente con il nostro ruolo di docenti e dottorandi dell'Università di Torino, che per tanti anni anni dall'inizio del progetto ha supportato ricerca con fondi, infrastrutture, stipendi per il personale strutturato, attività di rendicontazione amministrativa dei fondi ottenuti. Inoltre l'ufficio brevetti di Unito è attualmente impegnato a valorizzare il brevetto ENO3PEP, con l'obiettivo di coinvolgere eventuali investitori per garantire il suo sviluppo industriale. Sicuramente il finanziamento PNRR ci permetterà di fare passi in avanti verso la valorizzazione del brevetto ENO3PEP, a partire dal completamento delle attività necessarie per potere ottenere l'autorizzazione ministeriale per lo studio clinico del vaccino ENO3PEP e renderlo così sicuramente più appetibile per molti investitori dell'industria farmaceutica e biotech.