UniTo per l'archeologia: le missioni dell’Università di Torino tra oriente e occidente, dal IV millennio all’età medievale
Evento di presentazione delle dieci missioni archeologiche del Dipartimento di Studi Storici attualmente in corso più un’anticipazione della prima attività di scavo in attivazione per il 2023, prevista nella località egiziana di Abu Ghurab
Oggi, giovedì 23 febbraio, dalle 9.30 alle 13.30 nell’auditorium “Quazza” di Palazzo Nuovo (via Sant’Ottavio 20, Torino), si è tenuto l’incontro “UniTo per l’archeologia - Le missioni archeologiche dell’Università di Torino tra oriente e occidente, dal IV millennio all’età medievale”.
Durante l’evento, introdotto dai Proff. Gianluca Cuniberti, Direttore del Dipartimento di Studi Storici Unito e Stefano de Martino, sono state illustrate le dieci missioni archeologiche del Dipartimento di Studi Storici attualmente in corso. In chiusura si è tenuta un’anticipazione della prima attività di scavo in attivazione per il 2023, prevista nella località egiziana di Abu Ghurab.
L’Università di Torino vanta una lunga tradizione di scavi archeologici in Italia e in altre aree del mondo, come Iraq, Iran, Libano, Egitto. Attualmente, i 10 siti dove sono impegnati gli archeologi UniTo sono: Tulūl al Baqarat (Iraq), Seleucia al Tigri (Iraq), Orgères (AO), Costigliole Saluzzo (CN), Montoggio (GE), Ventimiglia (IM), Narce-Monte Li Santi (RM), Pompei (NA), Locri Epizefiri (RC) e Tindari (ME).
Nel 2022, grazie a un finanziamento di 50.000 euro dell’Ateneo torinese dedicato all’archeologia, è stato possibile potenziare le attività sul campo che coinvolgono nel loro svolgimento studenti del corso di laurea triennale in Beni Culturali, del corso di laurea magistrale in Archeologia e Storia Antica, della Scuola di Specializzazione in Archeologia “Giorgio Gullini” e della Scuola di Dottorato in Scienze Archeologiche, Storico-artistiche e storiche del Dipartimento di Studi Storici.
“L’Università di Torino - ha dichiarato Rosina Leone, docente di Archeologia Classica - è impegnata da decenni in missioni archeologiche sia in Italia che in altre regioni del mondo, in contesti che spaziano per culture e cronologie. Gli scavi sono la palestra di formazione privilegiata per i giovani che vogliano fare dell’archeologia il loro mestiere e permettono all’Università di Torino di essere una presenza attiva nei territori indagati e per le comunità che li popolano”.