Una targa in memoria di Alberto Gentili, lo studioso espulso dall'Università a causa delle leggi razziali
Il ricordo del docente che ebbe un ruolo decisivo nelle vicende che assicurarono alla Biblioteca Nazionale le raccolte dei manoscritti autografi di Antonio Vivaldi
Mercoledì 12 giugno, nell'Auditorium "Vivaldi" della Biblioteca Nazionale Universitaria, si è tenuta una giornata di studi per celebrare la figura di Alberto Gentili, Docente di Storia della musica dell’Università di Torino espulso in seguito alla promulgazione delle leggi razziali nel 1938. UniTo, insieme al Comune e alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, con il sostegno dell’Accademia delle Scienze e della Comunità ebraica torinese, ha deciso di onorare la memoria di Gentili non solo per quanto fatto in ambito accademico, ma anche per il ruolo decisivo che lo studioso ebbe nelle vicende che assicurarono alla Biblioteca Nazionale Universitaria le raccolte di preziosi manoscritti autografi di Antonio Vivaldi.
Durante il covegno, alle 12, all'esterno della Biblioteca, si è tenuta la cerimonia di scoprimento della targa che da oggi ricorderà la figura del Professor Gentili. Erano presenti il Rettore Gianmaria Ajani, Massimo Gentili-Tedeschi, compositore e nipote di Alberto, Dario Disegni, Presidente della Comunità Ebraica di Torino, Guglielmo Bartoletti, Direttore della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, Francesco Tresso, consigliere comunale di Torino e il Prof. Alberto Rizzuti del Dipartimento di Studi Umanistici di UniTo.
"Metà della produzione di Vivaldi - afferma Massimo Gentili-Tedeschi - è
conservata nella Biblioteca Nazionale. Si tratta, in parte, di un caso
fortuito, in quanto metà della raccolta era stata messa in vendita
all'asta e fu chiesto proprio a mio nonno di fare una expertise. Lui,
una volta riconosciuta l'importanza di tale raccolta, disse che le
opere non sarebbero mai uscite dalla Biblioteca Nazionale".
"L'iniziativa - aggiunge il Prof. Alberto Rizzuti - è cominciata con l'80esimo anniversario delle leggi razziali, in seguito alle quali Alberto Gentili e molti altri furono radiati dall'Università di Torino. La decisione di porre la targa in questo luogo è legata al doppio ruolo che lui aveva a quel tempo, ovvero Docente di storia della musica a UniTo e bibliotecario della Biblioteca Nazionale. Questo vuole essere un momento di sintesi, perchè proprio qui ha sede l'Auditorium Vivaldi, che contiene un fondo autografo tra i più preziosi al mondo".