Europa, innovazione e sviluppo dei territori: inaugurato l'Anno Accademico 2018/2019 dell'Università di Torino
La cerimonia al Teatro Carigano con la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Valori dell'Università per l'Europa. Questo il titolo scelto per l'inaugurazione del 615esimo Anno Accademico dell'Università degli Studi di Torino. La cerimonia, tenutasi lunedì 26 novembre al Teatro Carignano, ha visto la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mentre il Capo di Stato si accomondava in prima fila sul palco salivano Gianmaria Ajani, Rettore dell'Università di Torino, Loredana Segreto, Direttrice generale dell'Ateneo, Teresa Piergiovanni, Presidente del Consiglio degli Studenti UniTO e la Prorettrice Elisabetta Barberis. Per parlare di Europa non poteva mancare un ospite internazionale ed ecco che, in linea col tema scelto per l'inaugurazione, la prolusione è stata affidata a Sijbolt Noorda, docente olandese Presidente dell'Osservatorio Magna Charta Universitatum, che ha tenuto la lectio magistralis dal titolo "University Values for a Sustainable Europe". Una cerimonia partecipata che ha preso il via con la proiezione del video UniTO in a Day, in cui si raccontano numeri e attività della comunità dell'Ateneo torinese.
Dopo l'arrivo del Presidente Mattarella - che nel foyer del teatro ha incontrato una rappresentante del coordinamento dei ricercatori precari UniTO - e l'esecuzione dell'inno nazionale da parte della Corale Universitaria, spazio ai saluti istituzionali. A cominciare dalla Sindaca di Torino, Chiara Appendino e dal Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. "L'Università ha visto passare in questi spazi coloro che hanno dato un'identità e una prospettiva all'Europa - sottolinea Appendino, prima di citare il celebre filosofo Bernardo di Chartres - Siamo come nani sulle spalle dei giganti". Parla di cifre invece Chiamparino, facendo riferimento al miliardo di euro che "Regione Piemonte, Comune di Torino e gli Atenei investono sulla conoscenza. Un progetto per il nuovo Parco della Salute, che rinnova il complesso ospedaliero torinese, un investimento sulla Città della Salute di Novara, altro polo di eccellenza nel campo universitario e la realizzazione del futuro Parco della Scienza di Grugliasco".
A questo punto tocca a Gianmaria Ajani predere la parola per la sua ultima inaugurazione dell'Anno Accademico. Quasi venti minuti di discorso in cui si raccontano non tanto i traguardi raggiunti dall'Ateneo, quanto quelli ancora da conquistare. Poi il legame tra Università e territorio, o meglio tra "Università e Territori, in quanto diversi per ambito ed estensione sono i luoghi verso i quali svolgiamo la nostra azione". Il riferimento è alla terza missione e alla ricaduta positiva che gli investimenti su ricerca, istruzione e innovazione hanno su Città e Regione. Infine il riferimento alla fuga dei giovani ricercatori, "causato dall'incapacità del nostro Paese a dar loro una prospettiva credibile e solida di carriera". Se non ci sarà un'inversione di tendenza, conclude Ajani "saremo noi i responsabili, non l'Europa".
Vanno nella stessa direzione le parole di Loredana Segreto che, per illustrare le trasformazioni dell'Università di Torino, utilizza il tema dei campus universitari. "Un tema - spiega la Direttrice Generale dell'Ateneo - che ha il pregio di testimoniare in modo plastico la complessità che si accompagna alla progettazione di un nuovo insediamento". E se il Campus Einaudi è stato inserito dalla Cnn fra i 10 migliori edifici universitari al mondo, le prossime sfide riguardano "Grugliasco, il complesso Aldo Moro e l'ammodernamento di Palazzo Nuovo".
Chiede invece "un'Europa aperta, solidale, giusta e inclusiva" Teresa Piergiovanni, Presidente del Consiglio degli Studenti che porta sul palco insofferenze e speranze della "Generazione Erasmus. Una generazione - ribadisce - senza confini o barriere, ma a cui viene sempre più spesso affidato il destino dell'Unione Europea". Un intervento di rottura, quello di Piergiovanni, che ha suscitato sentimenti contrastanti in platea. "Oggi - ricorda la rappresentante degli studenti - l'Europa è complice silenziosa di Paesi come il nostro, che scatenano guerre quotidiane contro chi è donna, chi migra, chi è povero e chi lotta per un lavoro dignitoso e un'istruzione adeguatamente finanziata".
Quand'è il momento della prolusione di Sijbolt Noorda niente numeri, nessun dato, ma un lungo e appassionato discorso sui valori dell'Università e del loro significato per un'Europa sostenibile. Tre gli aspetti trattati dal Presidente dell'Osservatorio Magna Charta Universitatum: "La libertà accademica, la lunga e forte tradizione di contributo al bene pubblico fornito dagli Atenei e il concetto di leadership nel mondo universitario". Parole che hanno colpito tutti, in particolare il Presidente Mattarella.
Durante il suo intervento il Capo di Stato riprende alcuni passaggi citati poco prima da Noorda. Inizia dall'articolo 9 della Costituzione: "Un articolo - ricorda il Presidente - che promuove la cultura nella sua interezza, senza distinzioni tra materie tecnico-scientifiche e umanistiche". Poi il riferimento alla nascita dell'Unione Europea: "Se il suo (Olanda) e il mio Paese, insieme ad altri quattro, negli anni '50 hanno deciso di mettere insieme economia e risorse energetiche, dando avvio alla storica scelta di integrazione del continente, è perché avvertivano la base di comune cultura che vi è in Europa". Infine una citazione di Italo Calvino, per provare a districarsi nell'attualità: "La prima delle Lezioni Americane, dedicata alla leggerezza, parla di entità sottilissime che reggono il mondo. Non saprei trovare una miglior definizione di quella che è oggi la stagione che stiamo attraversando".