A Torino una due giorni sul futuro del giornalismo, tra nuovi modelli di business e le sfide della pandemia
Oggi cerimonia di inaugurazione dell'A.A. 2021/2022 del Master in Giornalismo "Giorgio Bocca". Domani al Campus Einaudi il seminario "Why Journalism needs Anthropologists" e un workshop sulle nuove pratiche dell’informazione iperlocale
Si è tenuta oggi, venerdì 26 novembre, dalle 10.30 nell'aula magna della Cavallerizza Reale (via Verdi 9, Torino), la cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico 2020/2021 del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” dell'Università di Torino. Durante la mattinata, introdotta da Giulia Carluccio, Prorettrice dell'Università di Torino, la giornalista del Reuters Institute for the Study of Journalism Federica Cherubini ha presentato il "Digital News Report 2021" per l'Italia. Il rapporto esamina i progressi sui nuovi modelli di business online a pagamento, la fiducia e la disinformazione, le notizie locali, l'imparzialità e la correttezza nella copertura delle notizie.
Durante la giornata si è discusso di come, e in quale misura, la pandemia da Covid-19 ha influito sull’evoluzione del consumo di notizie nel panorama editoriale italiano. Sono intervenuti i giornalisti Valerio Bassan, esperto di modelli di business ed economie del digitale, Marco Castelnuovo, direttore Corriere della Sera Torino, Massimo Giannini, direttore de La Stampa, Francesca Milano, head of Chora Media e Agnese Pini, direttrice de La Nazione. “Il Master in giornalismo di Torino ha ormai una storia importante - dichiara il Prof. Cristopher Cepernich, direttore scientifico del master “Giorgio Bocca” e presidente dell’Associazione Italiana di Comunicazione Politica - . Fondato nel 2004, quando il mondo e il modo dell’informazione era altro da ciò che è ora, inaugura oggi il secondo anno del suo nono biennio. Lo fa mettendo a confronto i giornalisti con ricercatori e studiosi, con le scienze sociali, i loro metodi e i loro sguardi verso la realtà, con gli esperti di digitale, di innovazione tecnologica e di processo, con l’intenzione di “fare un punto” sullo stato delle cose. L’analisi è infatti il presupposto fondamentale per pensare i programmi di formazione. Sappiamo che conoscenza, formazione e ricerca sono le parole chiave di una strategia di sviluppo, nell’editoria in cerca di nuovi modelli di business come in qualsiasi altro campo del sistema economico”.
“L’Università di Torino - prosegue Cepernich - rilancia quindi investendo sul Master, convinta che questo sia il tempo giusto per fare di Torino la sede di un hub nazionale per la formazione al giornalismo digitale e scientifico. Per studenti e giornalisti già in carriera. L’Università rilancia a partire da una nuova sede, che sia adeguata alle esigenze redazionali di un giornalismo ‘digital first’ e alle esigenze didattiche più innovative. Il Master, quindi, traslocherà a Palazzo “Lionello Venturi”, in via Verdi 25 a Torino, dove sono già iniziati i lavori di restauro dell’edificio. Il rilancio delle testate giornalistiche del Master è in corso da un anno, sotto la direzione di Marco Ferrando, per radicare l’informazione nella comunità di riferimento, rendendola sempre più espressione di bisogni informativi reali: pensiamo alla community universitaria e, non di meno, a quella territoriale più allargata. Così come in costante evoluzione è il programma didattico, che ben considera il bisogno di competenze come legato alle esigenze del mondo del lavoro. Siamo convinti che Torino sia la città ideale dove sviluppare una grande Scuola di giornalismo che guardi in prospettiva internazionale alla professione che cambia, anche grazie al prestigio della sua tradizione. Abbiamo un progetto ambizioso, preciso e lavoriamo per realizzarlo”.
Domani, sabato 27 novembre, doppio appuntamento nell’aula magna del Campus Luigi Einaudi di Torino. Al mattino, dalle 10 alle 13 si terrà il convegno: “Why Journalism needs Anthropologists”, un dibattito sul ruolo dell’antropologia all’interno delle dinamiche del processo di costruzione delle notizie. A moderare l’incontro sarà Dario Basile, antropologo e docente dell’Università di Torino. Insieme a lui discuteranno Marco Aime, docente dell’Università di Genova, Adriano Favole, docente dell’Università di Torino, Daria Corrias, curatrice del programma “Tre Soldi” di Radio Tre e a Sara Zambotti, conduttrice della trasmissione Caterpillar su Radio Due.
Al pomeriggio, dalle 15 alle 18, spazio al workshop sul giornalismo d’innovazione “Pensare hyperlocal, agire digital. Comunità e territorio all’origine dei nuovi bisogni d’informazione”, moderato dal Prof. Cristopher Cepernich. Parteciperanno Alberto Puliafito del Google News Lab, Sofia Segre Reinach, caporedattrice de “Il Bullone”, Daniele Arghittu, direttore de “L’Ora del Pellice”, Marianna Okassaka, social media manager di “colory.it” e Alda Noka, co-autrice del podcast “BerraiBarriera”. L’obiettivo è promuovere una riflessione sulle nuove pratiche dell’informazione iperlocale, per sottolineare come l’informazione possa vivere nel coinvolgimento delle persone nei processi di costruzione della notizia. Attraverso l’analisi di casi studio, si farà luce su alcuni esempi di iniziative di “giornalismo di comunità”, intraprese con il coinvolgimento degli abitanti di uno specifico territorio.