Chi ha paura della sharing economy?
All'Università di Torino si discute dei pro e dei contro della cosiddetta economia della condivisione
La sharing economy secondo l'Oxford Dictionary - il termine è stato introdotto solo nel 2015 nel prestigioso dizionario - è un sistema economico in cui beni o servizi sono condivisi tra individui privati, gratis o a pagamento, attraverso Internet. Ma cosa sia realmente l'economia della condivisione è una questione aperta e fonte di dibattito a livello internazionale. Si sono sviluppate infatti una varietà di definizioni parallele: da "peer economy" a "economia collaborativa", da "economia on-demand" a "consumo collaborativo", termini che indicano realtà ben diverse.
Proprio su questo tema si è discusso all'Università di Torino durante il ciclo di incontri intitolato 'Con la ricerca (non si mangia)', a cura degli Assegnisti di Ricerca del Dipartimento di Giurisprudenza. Con il seminario 'Sharing Economy: aspetti proprietari, vantaggi e inganni', Alessandra Quarta, ricercatrice e il Prof. Alberto Oddenino hanno approfondito la questione della cosiddetta economia della condivisione, sviscerandone tutti i pro, i contro e le ambiguità.
"Da una parte - ha spiegato Alessandra Quarta, Ricercatrice del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Torino - è interessante notare come i privati si organizzano e come aumenti l'offerta di beni e servizi. Dall'altra, se vogliamo considerare i contro, c'è un problema di tutela del consumatore, di protezione degli standard di sicurezza e dei dati personali, problema questo legato alle piattaforme web che gestiscono la sharing economy".