Quale rapporto tra democrazia, ricerca e scienza?
Il Rettore Geuna in una lettera al Corriere della Sera respinge l'accusa di boicottaggio a Israele, essendo attivi tutti gli accordi, e invita a non aver timore del confronto: "L'Università deve costruire ponti"
Il dibattito intorno alla mozione approvata dal Senato Accademico dell’Università di Torino – che segnala come inopportuna la partecipazione all’ultimo bando MAECI, senza peraltro vietarla o impedirla – può costituire un’occasione preziosa per affrontare insieme, come comunità scientifica nazionale, la grande questione del rapporto tra ricerca, scienza e democrazia.
“Chi ha letto in questa decisione un segno di debolezza o, peggio, di soggezione a incursioni intimidatorie da parte di studenti in mobilitazione semplicemente ha travisato gli eventi. L’interruzione della seduta di Senato Accademico del 19 marzo altro non è stata che un momento di ascolto. Se davvero si pensa l’Università come libero spazio democratico e luogo di confronto, perché si promuove questa diffusa fobia del confronto tra posizioni, anche le più radicali?”. Lo scrive il Rettore Stefano Geuna in una lettera al Corriere della Sera. Nel testo, il Rettore rassicura sul fatto che la dignità degli Atenei non è a rischio perché, “se per dignità delle istituzioni si intende quella consapevolezza che porta a decisioni da assumere con senso di responsabilità, nel rispetto dei principi di competenza e autonomia”, la decisione presa “costituisce un atto di piena affermazione della dignità istituzionale”.
Il Senato Accademico torinese ha votato in piena consapevolezza, responsabilità e senza condizionamenti. La mozione è stata approvata a seduta regolarmente ripresa dopo l’interruzione, non durante, come alcuni media hanno erroneamente affermato. “La deliberazione – spiega il Rettore – è avvenuta in piena serenità, come Senatrici e Senatori hanno più volte garantito, persino i contrari, senza estranei intorno e nel pieno esercizio delle prerogative di ruolo a distanza di ore dall’interruzione. Strana idea della funzione pubblica dell’intellettuale è quella di chi immagina la scienza come professione assoggettata a fisiologici episodi di contestazione democratica”.
Il Rettore respinge con forza le accuse antisemitismo come strumentali: “Dei tredici professori che nel 1931 rifiutarono di giurare fedeltà al regime fascista, otto ebbero ruoli importanti nel nostro Ateneo. A novant’anni da quell’evento, nel 2021, è stato questo Rettorato ad ospitare una mostra celebrativa dal titolo ‘Regime e dissenso’ per ribadire come l’identità di questa Università affondi le sue radici in quel gesto di alta straordinaria ordinarietà. Quindi è per la nostra storia che va respinta senza appello ogni accusa di boicottaggio a Israele, anche perché, in coerenza con quella, è lo stesso Senato ad aver esplicitato il rifiuto ad ogni forma di boicottaggio verso Israele”.
L’Università di Torino mantiene, infatti, attivi tutti gli accordi di collaborazione e di scambio con le Università israeliane, compatibilmente con il perdurante stato di guerra in fatto di mobilità di studenti e docenti, come in qualsiasi altra realtà di conflitto a tutela della sicurezza personale di studenti e ricercatori. Discutere l’opportunità di un finanziamento relativo a un singolo bando non significa interrompere le libere collaborazioni in atto.
“La propensione tutta italiana a stigmatizzare le presunte debolezze dell’Accademia (in realtà tutt’altro che debole, data la sua comprovata capacità di crescita e sviluppo a fronte di sistematico sottofinanziamento rispetto alla media europea) rischia – conclude il Rettore Geuna – di far perdere l’opportunità di un confronto allargato circa le modalità di relazione con i Paesi in guerra. O con Paesi non democratici, dove il valore dei diritti è limitato se non assente. Scendere in campo e prendere posizione oppure costituirsi come campo universale per costruire ponti? Il mondo cambia con grande velocità e nuove risposte ai nuovi problemi non sembrano all’orizzonte, né il clima favorevole a cercarle, a mero vantaggio di sterili contrapposizioni”.
* Virgolettati estratti da "Corriere della Sera”, 6 Aprile 2024