Regime e dissenso 1931. Gli universitari che rifiutarono il giuramento fascista
In occasione del convegno, una mostra virtuale dell'Archivio Storico UniTo ricorda i docenti universitari che si opposero all'obbligo di fedeltà nei confronti del Duce
«Giuro di essere fedele al Re, ai suoi Reali successori e al Regime Fascista, di osservare lealmente lo Statuto e le altre leggi dello Stato, di esercitare l'ufficio di insegnante ed adempiere tutti i doveri accademici col proposito di formare cittadini operosi, probi e devoti alla patria e al Regime Fascista. Giuro che non appartengo né apparterrò ad associazioni o partiti la cui attività non si concilii con i doveri del mio ufficio».
Era il 1931 e, con queste parole, il regime di Benito Mussolini chiedeva obbedienza ai docenti in cattedra nelle università italiane. Per ricordare quell'avvenimento, a 90 anni di distanza, il 5 e 6 maggio 2021 il Centro di Studi per la Storia dell'Università di Torino organizza il convegno Regime e dissenso. Gli universitari che rifiutarono il giuramento fascista del 1931.
In occasione dell'evento, l’Archivio Storico UniTo ha allestito la mostra virtuale Per incompatibilità con le generali direttive politiche del Governo". L'Università italiana di fronte al giuramento del 1931, a cura di Paola Novaria. In questo spazio sono disponibili, grazie al contributo di altri Archivi italiani, alcuni documenti particolarmente significativi riguardanti il contesto e i tredici docenti coinvolti: Ernesto Buonaiuti, Mario Carrara, Gaetano De Sanctis, Antonio De Viti De Marco, Giorgio Errera, Giorgio Levi Della Vida, Fabio Luzzatto, Piero Martinetti, Bartolo Nigrisoli, Edoardo Ruffini, Francesco Ruffini, Lionello Venturi e Vito Volterra.
Tra di loro, molti hanno insegnato o ricoperto ruoli importanti all'Università di Torino. Mario Carrara, Francesco Ruffini e Lionello Venturi insegnavano a Torino; Gaetano De Sanctis, dopo avervi insegnato per trent’anni Storia antica, si era da qualche anno trasferito a Roma; Giorgio Errera, Giorgio Levi Della Vida, Piero Martinetti, Giorgio Bartolo Nigrisoli, Edoardo Ruffini e Vito Volterra avevano incrociato l’Ateneo torinese nei loro percorsi accademici. L’Archivio storico vuole ricordare anche la scelta di Leone Ginzburg. Il giuramento di fedeltà al regime fascista, infatti, fu imposto ai liberi docenti con l'approvazione del Testo unico delle leggi sull'Istruzione superiore (R.D. 31 agosto 1933, n. 1592), come evidenziato ai rettori dal Ministero dell'Educazione Nazionale con circolare urgente del 9 dicembre 1933. A Ginzburg l’Archivio ha dedicato una specifica iniziativa in occasione della Notte degli Archivi del 2017.
Anche maestri e insegnanti delle scuole medie, assimilati ai dipendenti pubblici, avevano l’obbligo di giurare fedeltà al re e osservanza alle leggi dello Stato, con esplicito impegno a non aderire a partiti e associazioni la cui attività si ponesse in contrasto coi doveri d’ufficio. La formula del giuramento, tuttavia, non menzionava esplicitamente il regime fascista. Nel dopoguerra gli insegnanti dovettero compilare un'autocertificazione finalizzata a rilevare il loro grado di compromissione col passato regime. L'Archivio di Stato di Torino ha compiuto le ricerche e messo a disposizione i documenti su questo aspetto, provenienti dall'archivio del Provveditorato agli Studi.