Progettato dal Centro di Biotecnologie Molecolari di UniTo il kit con i reagenti per il rilevamento del virus COVID-19
UniTo risponde alla richiesta di screening sul territorio della Regione Piemonte.
L’Università degli Studi di Torino (UniTo) insieme all’Università del Piemonte Orientale (Upo) hanno allestito un test “in house” per l’identificazione del Coronavirus dai tamponi eseguiti sul territorio per rispondere alla richiesta della Regione Piemonte di effettuare test diffusi per lo screening del virus COVID-19.
La capacità di condurre questi test da parte del Sistema sanitario è attualmente a rischio e può essere limitata a causa della carenza di kit e consumabili necessari al corretto funzionamento di piattaforme tecnologiche che in situazioni normali sono reperibili dal circuito commerciale. L'Università di Torino con questo impegno, intende mettere a disposizione le proprie conoscenze e strutture per aumentare la potenzialità di svolgere i test di coronavirus sul territorio fornendo un servizio cruciale teso a combattere la pandemia.
Il test si basa sulla tecnica nota come reazione a catena della polimerasi per trascrizione inversa (RT-PCR) utilizzando un kit per la diagnosi del virus, assemblato e testato per la sua validità in laboratorio. Ed è proprio questo kit che è stato progettato ed allestito in questa settimana, nei laboratori del Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolari (MBC) dell’Università di Torino.
Il kit comprende reagenti identificati come ottimali per il rilevamento dell’RNA del virus e attualmente reperibili per assicurare ai laboratori diagnostici un costante e sicuro rifornimento. Inoltre, il kit è stato progettato per essere utilizzabile dalle diverse strumentazioni di cui sono dotati i centri diagnostici. A questo proposito, i ricercatori si sono coordinati con i Direttori dei Laboratori diagnostici della Città della Salute, Zooprofilattico, Novara, Cuneo e altri ancora.
Il Centro Interdipartimentale di Biotecnologie Molecolare guidato dalla Prof.ssa Fiorella Altruda, di cui il dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute è il maggior afferente, e il Centro di Ricerca Traslazionale sulle malattie autoimmuni e allergiche (CAAD-UPO) possiedono laboratori attrezzati e ricercatori altamente specializzati che hanno risposto numerosissimi, con entusiasmo, mettendosi a disposizione immediatamente.
"Questa iniziativa è una pronta risposta all’eccezionale emergenza causata dalla pandemia COVID-19" ha dicgiarato il Rettore Stefano Geuna "ed è nata dalla relazione virtuosa tra le Università, la Regione e il territorio. UniTo ha subito messo a disposizione tutte le sue competenze, i laboratori e gli strumenti per l’allestimento di un test “in house” per l’identificazione del Coronavirus, progettando il kit con i reagenti ottimali per il rilevamento del virus. La capacità di condurre questi test da parte del Sistema sanitario è, infatti, attualmente a rischio a causa anche della carenza di kit reperibili. Per questo motivo, il nostro Ateneo, che conta una comunità di oltre 80 mila persone, ha voluto fare la sua parte, partecipando direttamente, con le proprie competenze, alla lotta contro il Covid-19".
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