Premio Vera Schiavazzi, è online il nuovo bando
Il tema di questa edizione è «Ho perso le parole. Il linguaggio della politica nell’età dei populismi». È rivolto agli allievi e agli ex allievi under 35 delle scuole gli giornalismo
L’età del populismo ha sradicato la complessità dal dibattito contemporaneo. Anche i media sono immersi in questo circolo vizioso. Come e perché si è arrivati a questo? Quali casi di cronaca delineano meglio il fenomeno? E quali esempi di reazione si possono trovare?
Sono le domande che la terza edizione del Premio giornalistico dedicato a Vera Schiavazzi pone ai giovani giornalisti che vi parteciperanno. È online il nuovo bando, rivolto agli allievi e agli ex allievi under 35 (i candidati non dovranno aver compiuto i 35 anni al 30/12/2019) di uno dei master/scuole in giornalismo riconosciuti dall'Ordine Nazionale.
Vera Shiavazzi, giornalista, fondatrice – con Nicola Tranfaglia e Mario Berardi – oltre 14 anni fa del Master in Giornalismo di Torino, è scomparsa improvvisamente il 22 ottobre 2015. Collaboratrice delle più autorevoli testate italiane (ma la sua casa fu sempre Repubblica), sindacalista attenta e ascoltata, lavorò sempre perché i diritti fossero uguali per tutti, non virtuosismo da editoriale ma opportunità concreta.
Il tema di questa edizione del Premio è «Ho perso le parole. Il linguaggio della politica nell’età dei populismi». La politica sembra aver perso la capacità di raccontare la complessità delle nostre società. Da un lato è sempre più invasiva la comunicazione istantanea ed emotiva, dei tweet e dei post su Facebook: una foto, pochi secondi di video, qualche parola per riassumere concetti e problemi difficili. Il risultato è spesso una polarizzazione di opinioni che non ammette sfumature, ma chiede un'adesione totale, pro o contro, quasi un tifo da stadio. Dall'altra persiste una retorica confusa che rievoca temi novecenteschi, ma in ordine sparso, senza tentativi di ricostruire un senso: la parola diventa così un simbolo, insieme all’immagine, da usare per massimizzare il consenso in un’eterna campagna elettorale. Anche il linguaggio dei media soggiace spesso a questa logica, in cui prevale il bisogno di conquistare il primato dell’attenzione istantanea rispetto alla paziente tessitura del discorso. La crisi della democrazia è anche crisi della possibilità di costruire un senso collettivo, condiviso, pur nella persistenza delle differenze, nel pluralismo. È dunque necessario ricostruire questo fenomeno per capirlo. Questo è il compito proposto ai giornalisti che parteciperanno al Premio.
I candidati dovranno far pervenire un lavoro (formato testo, video, audio, webdoc) in lingua italiana, inedito, realizzati entro il 30 giugno 2019. Gli elaborati non dovranno superare le 9 mila battute di lunghezza e/o i 5 minuti di durata. È possibile partecipare in gruppo. Non potranno partecipare coloro che hanno vinto le edizioni precedenti, mentre possono ricandidarsi coloro che hanno ricevuto una menzione nelle edizioni precedenti. Al vincitore verrà corrisposta la cifra di 3.000 euro. La giuria si riserva il diritto di assegnare eventuali menzioni speciali a elaborati meritevoli.
Gli elaborati dovranno essere inviati all'indirizzo mail premioveraschiavazzi@gmail.com, indicando nell'oggetto. “Premio Vera Schiavazzi”, oppure consegnati direttamente nella sede del Master in Giornalismo, in via Roero di Cortanze 5, tel. 011/6704888, aperta tutti i giorni in orario 9-13.
Il Premio Vera Schiavazzi, nasce in seno all’Associazione Allievi del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca”, è regolato da un bando pubblicato sul sito https://exstudentimastergiornalismotorino.wordpress.com (dove si possono trovare ulteriori informazioni), ed è alimentato anche dalle donazioni di quanti hanno deciso e vorranno continuare a contribuire a mantenere vivo e forte il ricordo di Vera e dell’impegno che l’ha sostenuta sempre.