Nasce Scienza Nuova, l'istituto di studi avanzati dell'Università di Torino
Presieduto dal Vicerettore Maurizio Ferraris, sarà uno spazio di incontro tra filosofia e saperi politecnici
Martedì 16 ottobre è stato ufficialmente presentato Scienza Nuova, Istituto di studi avanzati su Humanities e Industria dell’Università di Torino. A presiedere il neonato progetto, due tra i più quotati docenti del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione di UniTo: il Vicerettore alla Ricerca Maurizio Ferraris e la Prof.ssa Tiziana Andina.
Scienza Nuova sarà uno spazio di incontro tra filosofia e saperi politecnici e la sua attività si articolerà a più livelli: corsi di discipline umanistiche al Politecnico; master professionali con le aziende; un dottorato di ricerca in filosofia e tecnologia; presenza di studiosi internazionali a Torino che diano ulteriore forza a una università e a una città all’avanguardia nel nostro Paese.
Il comitato scientifico, presieduto dal Rettore Gianmaria Ajani, esprime attraverso i suoi componenti proprio questo tipo di interdisciplinarità: dialogo con la tecnologia (Juan Carlos De Martin, Vicerettore alla Ricerca del Politecnico di Torino), con la progettualità (Giovanni Durbiano, docente di progettazione architettonica), con l’industria (Germano Paini, Progetto Strategico di Ateneo: Innovazione e Competitività), innovazione (Luca De Biase, direttore di Nova) e tradizione umanistica (Gianluca Cuozzo, direttore del Dipartimento di Filosofia e di Scienze dell’Educazione).
"Chi accede al web - ha dichiarato il Vicerettore Ferraris - ha fisicamente l’impressione di guardare la televisione, ma in realtà tra il guardare un video in tv o sul telefonino ha luogo una rivoluzione copernicana. Nel primo caso, siamo noi che guardiamo il video. Nel secondo è il video che guarda noi, nel senso che annota quello che guardiamo, i commenti che facciamo, le persone a cui inviamo il link, la frequenza con cui ci ritorniamo. Questo grande apparato di registrazione, prima che di comunicazione, si presenta come una intermediazione universale, che sostituisce tutte le altre mediazioni. Mentre pensiamo di vivere la nostra vita extralavorativa, di soddisfare i nostri bisogni, di inseguire i nostri desideri e di esprimere le nostre idee - conclude Ferraris - stiamo riempiendo archivi sconosciuti con dossier dettagliatissimi sui nostri gusti e i nostri guai, sulle nostre abitudini e sugli strappi alla regola che ci rendono imprevedibili per chi non li conosce (cioè anche per noi stessi), sulla nostra salute, sui nostri sentimenti e le nostre credenze".