L'Università di Torino ricorda il Prof. Carlo Augusto Viano
Carlo Augusto Viano è stato uno dei maggiori filosofi italiani a cavallo del XX e XXI secolo.
Per quattro decenni ha insegnato Storia della filosofia nell’Università di Torino, dopo aver insegnato nelle Università di Milano, Cagliari, e Pavia. È stato membro dell’Accademia delle scienze di Torino, e del Comitato direttivo della Rivista di filosofia.
Formatosi alla scuola di Nicola Abbagnano, del quale è stato assistente, ha iniziato la carriera filosofica con una monografia su La logica di Aristotele (Torino, 1954), per poi passare all’ampio volume su John Locke, che resta una pietra miliare per la rinascita degli studi lockiani (assieme al più breve Locke (Laterza, 1997). Altri importanti contributi alla filosofia antica sono la traduzione per la UTET della Politica e della Metafisica di Aristotele, e l’importante volume La selva delle somiglianze. Il filosofo e il medico (Torino, 1985). Per quanto riguarda gli altri ambiti della storia della filosofia, ci limitiamo qui a ricordare i numerosi contributi sull’utilitarismo, e la progettazione e cura, con Pietro Rossi, di una Storia della filosofia in sei volumi (Roma-Bari, 1993-1997), che rimane un esempio di analisi filosofica. Tutto questo grande e qualificato lavoro filosofico gli è valso nel 2010 il Premio Antonio Feltrinelli per la Storia della Filosofia dell’Accademia dei Lincei.
A partire dalla metà degli anni ’70, Viano si è dedicato anche all’etica, ambito cui ha dedicato vari volumi come Etica (Milano, 1975, e 1981) e Etica pubblica (Roma-Bari, 2002), che costituiscono ancora oggi dei punti di riferimento imprescindibili per gli studi nel settore. A partire da quegli anni, Viano non si è sottratto a prese di posizione su questioni di politica culturale, la più significativa delle quali preso forma nel volume Va’ pensiero: il carattere della filosofia italiana contemporanea (Torino, 1985), dedicato a una severa critica del “pensiero debole” che allora stava diffondendosi nel nostro paese.
La curatela di Teorie etiche contemporanee (Torino, 1990) ha segnato una tappa importante nello sviluppo dell’etica applicata in Italia e ha riscosso un buon successo di pubblico. Dopo di esso l’impegno di Viano nell’ambito dell’etica applicata e in particolare della bioetica si è intensificato. Viano è stato infatti coinvolto nel Comitato Nazionale per la Bioetica (1990- 1994), e è entrato nel Comitato scientifico della Consulta di Bioetica Onlus, che era appena stata fondata nel 1989 dal neurologo milanese Renato Boeri: alla Consulta di Bioetica Viano è sempre stato legato fino alla morte e ha collaborato attivamente in vari modi assieme al medico Adriano Vitelli, con cui ha condiviso una profonda amicizia.
Dalla metà degli anni ’90 ha iniziato la collaborazione con il Centro Studi Politeia di Milano, entrando nel Comitato scientifico e partecipando a varie iniziative a difesa dell’etica laica, che sono culminate col Manifesto per la libertà di procreare (1998), di cui è stato primo firmatario. L’interesse per la bioetica e per l’etica applicata ha portato Viano a aprire prospettive nuove nell’ambito della cosiddetta etica laica. Mentre Abbagnano (e Bobbio) operavano una distinzione tra “laicità” (metodo nell’affrontare la vita) e “laicismo” (valori secolari circa l’esistenza), Viano rivendicava la priorità del laicismo da porre alla base della compagine dello Stato. Questa visione ampia della realtà ha preso corpo nel volume Le imposture degli antichi e i miracoli dei moderni (Torino, 2005), cui è subito seguito Laici in ginocchio (Roma-Bari, 2006): opere dense di sapere e di tesi originali, ma anche difficili per la cultura italiana perché in netto contrasto con le prospettive teologiche affermate dal papato di Giovanni Paolo II che in quegli anni parevano affascinare molti. L’impegno teso all’elaborazione di una visione laica e secolare del mondo ha preso forma nell’ultimo ampio volume di Viano, La scintilla di Caino: storia della coscienza e dei suoi usi (Torino, 2013), in cui vengono esaminati i problemi posti dall’obiezione di coscienza e da altri dilemmi presenti nell’esistenza contemporanea. Quest’opera non è facile, ma mostra come Viano avesse ben chiare le importanti questioni che la prospettiva laica deve affrontare nel prossimo futuro, e sono sicuro che i temi affrontati e le proposte avanzate saranno di grande aiuto per la soluzione delle problematiche da affrontare.
(Testo redatto con il contributo del Prof. Maurizio Mori)