L’iniziativa EIT cross-KIC “New European Bauhaus” sostiene un progetto del Dipartimento di Management
Entro novembre saranno installati almeno 50 m2 di orti in cassone presso alcune aree verdi del Dipartimento di Management. Al centro del progetto la sostenibilità ambientale, ma anche inclusione e rigenerazione urbana
L'aumento dei livelli di insicurezza alimentare e malnutrizione sono tra le sfide urbane più rilevanti associate agli impatti della pandemia COVID-19 nelle città europee. Il “Nuovo Bauhaus Europeo” NEB) lanciato dalla Commissione Europea mira a stimolare la ripresa post-COVID 19 delle città e delle comunità europee affrontando questioni come l'accessibilità alimentare, la circolarità e la resilienza urbana attraverso i principi NEB di inclusività, sostenibilità e qualità dell'esperienza. L’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) sostiene tale iniziativa attraverso una collaborazione di diverse delle sue Comunità della Conoscenza e dell'Innovazione (in inglese KICs). All’interno del bando indetto da EIT Food per promuovere il “Citizen Engagement”, l’Università degli Studi di Torino, in collaborazione con il Comune di Torino, ha presentato e ottenuto un finanziamento per un progetto che prevede l’installazione di orti in cassone in alcuni spazi esterni della sede di Corso Unione Sovietica, sede del Dipartimento di Management.
L’obiettivo del progetto è quello di realizzare, entro il mese di novembre 2021, circa 50 metri quadrati di orti in cassone dedicati alla produzione di frutta e/o verdura. Gli orti comunitari saranno localizzati in aree verdi dell’Ateneo con lo scopo di valorizzare gli spazi incrementandone il valore sociale, culturale, ambientale ed estetico. L’ambizione è quella di creare un orto co-progettato che veda coinvolte sia la comunità universitaria e quindi studenti, studentesse, personale docente, tecnico e amministrativo, associazioni, aziende o cittadini che a vario titolo vivono il quartiere in cui è inserita la sede di Corso Unione Sovietica.
Tommaso Emiliani, Programme Manager Education di EIT Food dichiara: “i principi cardine su cui l’idea progettuale affonda le proprie radici sono in linea con quelli del “Nuovo Bauhaus Europeo” e dei quali EIT Food si fa testimone. Come ricordato dalla Presidenta della Commissione Europea Ursual Von der Leyen durante il discorso sullo Stato dell’Unione 2021, il budget di 85 milioni di euro assegnato al Nuovo Bauhaus Europeo per il biennio 2021-22 si propone di stimolare un’ondata di rinnovamento necessaria ad accompagnare l’economia europea verso i principi inclusione sociale e della parità, la produzione di alimenti sani in aree urbane come strumento di sensibilizzazione verso una maggiore sostenibilità dei consumi, lo scambio di buone pratiche tra comunità differenti per favorire l’aumento della partecipazione delle parti coinvolte e un flusso di conoscenza intra e intergenerazionale, e non da ultimo la sostenibilità come strategia di riqualificazione degli spazi e dei luoghi secondo gli alti standard artistici ed estetici tipici dell’eccellenza europea.”
Nel periodo pandemico e post-pandemico, le comunità hanno dovuto rivedere le relazioni con la città e con gli spazi urbani, e questo è evidente anche per gli spazi universitari. “Attraverso il nostro progetto”, afferma Laura Corazza responsabile scientifica, “vogliamo concretamente ispirarci ai principi della New European Bauhaus, attraverso attività volte a costruire una comunità attiva che sappia anche incrementare le competenze dei partecipanti rispetto all’inclusione sociale, all’accessibilità, all’estetica delle zone urbane, associato al consumo di frutta e verdura autoprodotta”. Si prevedono infatti sia visite sul campo per scambiare informazioni con progetti virtuosi, già attivi sul territorio, che l’organizzazione di momenti di formazione e co-progettazione, agevolati da personale docente e organizzazioni esterne all’Ateneo, ma con esperienza in progetti simili.
Una volta definiti tutti i soggetti interessati all’essere parte del progetto sono previsti alcuni focus group attraverso i quali co-progettare le aree di coltivazione e l’allestimento degli spazi, definire le colture e i sistemi di gestione più efficienti. Si prevede infine la costruzione degli orti, con il supporto di giardinieri specializzati, e l’attivazione degli spazi nel mese di novembre.
Chiunque fosse interessato a collaborare al progetto o a mettere a sistema le proprie competenze può registrarsi al seguente form: https://forms.gle/iwUeNX5uQqwWTGCH7