L'impegno di tutto l'Ateneo per la didattica e i servizi essenziali
Messaggio del Rettore Stefano Geuna alla comunità Universitaria
Carissime, carissimi,
è trascorso ormai più di un mese dall’inizio dell’emergenza da Coronavirus ed è possibile fare un primo bilancio su quanto abbiamo fatto e su quanto resta ancora da fare. La fase più strettamente emergenziale è stata affrontata e abbiamo gestito urgenze eccezionali.
UniTo, grazie al contributo di tutti, si è dimostrata capace di una reazione forte, per molti aspetti tempestiva e in massima parte efficiente. Ogni azione intrapresa in queste lunghe e faticose settimane ha richiesto a molte persone spirito di servizio e lavoro duro, spesso senza orari. A tutti va, ancora una volta, il mio personale ringraziamento e di tutto l’Ateneo.
In queste settimane abbiamo individuato priorità e varato i provvedimenti necessari affinché l’attività didattica e i servizi essenziali – che la rendono possibile – potessero proseguire ed essere erogati. Non è stato facile, ma abbiamo lavorato tutti con il massimo impegno.
In questo percorso abbiamo incontrato anche difficoltà e ostacoli. Ci sono problemi che chiedono nuove soluzioni e interventi integrativi. La situazione che stiamo vivendo richiede a noi tutti uno sforzo in più: acquisire la consapevolezza che nulla è come prima. Anche l’Università, con le sue abitudini, le sue routine e le sue ritualità, vive un cambiamento sostanziale.
Fin dal primo momento ci siamo impegnati perché questa emergenza non danneggiasse le carriere degli studenti. Un impegno cui teniamo fede ogni giorno con un lavoro assiduo e costante, pur consapevoli che quelle carriere potranno avere inedite modalità di svolgimento. Il cambiamento a cui tutti siamo chiamati è una consapevolezza che deve essere condivisa e compresa dall’intera comunità di UniTo. Senza eccezioni.
In questa fase è importante richiamare al dovere di confrontarsi con i limiti oggettivi che vincolano ogni nostra decisione. Intervenire sui bisogni significa, prima di tutto, fare i conti con la reale complessità dello scenario. In questo contesto, le politiche di Ateneo (come quelle di tutte le istituzioni) sono inevitabilmente condizionate da fattori eccezionali che ci impongono di ridefinire ogni giorno procedure amministrative e organizzative.
I vincoli oggettivi possono essere di natura diversa. Prendiamo l’esempio delle lezioni a distanza. Di fronte all’urgenza, UniTo ha messo a disposizione tempestivamente un’infrastruttura tecnologica e di servizio. Portare a regime tutta la didattica a distanza però implica considerazioni ad ampio raggio. Va valutata, per esempio, la condizione di connessione degli studenti e dei docenti, in termini di alfabetizzazione informatica e di disponibilità dei dispositivi e banda larga, la dislocazione geografica o ancora di funzionamento efficiente o meno delle piattaforme informatiche sulle quali non si può intervenire direttamente.
Non ultimo, esiste un quadro normativo nazionale e regionale di cui ogni decisione ha obbligo di tenere conto. Le attuali norme sulla mobilità, per esempio, impediscono di fatto l’erogazione di alcuni servizi: si pensi ai prestiti bibliotecari. La ricerca di soluzioni alternative all’accesso di fonti bibliografiche richiede invece processi negoziali con altre parti interessate.
Le norme giuridiche nazionali hanno impatto anche sulle modalità con le quali si possono svolgere gli esami di profitto a distanza. È mia precisa responsabilità e degli organi di governo di Ateneo non ricorrere a soluzioni estemporanee. Una risposta non vale l’altra, benché in certi casi possa gratificare l’esigenza particolare del singolo. Servono invece soluzioni coerenti con il quadro normativo generale, che tengano conto delle esigenze complessive del sistema universitario, non solo locale ma anche nazionale. Ciò, prima di tutto, a tutela delle studentesse e degli studenti, a salvaguardia della qualità della formazione e a tutela dei principi di equità nell’erogazione dei servizi e in conformità con la validità amministrativa di esami di profitto o sedute di laurea.
La realtà che ci troviamo ad affrontare ci pone più che mai tutti nella condizione di fare appello alla responsabilità ma, soprattutto, al rispetto dei doveri che ci uniscono come cittadini e come appartenenti alla comunità di UniTo. Ci troviamo ad agire in un contesto che cambia velocemente. Un mutamento che ci coinvolge e ci impone di essere parte attiva di ciò che accade. Bisogna farlo con consapevolezza, responsabilità, solidale considerazione degli altri, mettendo da parte individualismi e personalismi.
Insieme possiamo fare in modo che i problemi di tutti non siano solo affare di pochi.
Nel rinnovare il mio ringraziamento a tutte e a tutti vi rivolgo il mio saluto più cordiale.
Il Rettore, Prof. Stefano Geuna
#unitohomecommunity