Messaggio del Rettore Stefano Geuna alla Comunità Universitaria
Carissime e carissimi,
a distanza di una settimana, sento la necessità di comunicare direttamente con tutta la comunità universitaria per condividere alcune riflessioni sullo stato delle cose e sulle azioni poste in essere per affrontare un’emergenza in costante evoluzione.
A tutte e tutti rivolgo il mio più sentito ringraziamento per lo spirito di collaborazione dimostrato: personale tecnico-amministrativo, studentesse, studenti, docenti e tutte le altre figure professionali che a vario titolo contribuiscono alla vita del nostro Ateneo. La situazione ha richiesto e probabilmente ancora richiederà uno sforzo eccezionale che, ne sono sicuro, tutti insieme sapremo affrontare al meglio. Anche per questo l’Università di Torino può dire di essere una grande comunità.
Come sapete, l’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ha stretto ulteriormente le misure di contenimento sociale. Indipendentemente dalle disposizioni adottate e indicate sul sito di Ateneo, voglio personalmente esortarvi a considerare prioritaria la tutela della salute di tutte e tutti, raccomandando l’assoluta osservanza delle regole relative alla mobilità e alla distanza sociale, limitando ai soli casi di assoluta necessità la presenza in sedi e strutture dell’Ateneo.
L’Università di Torino ha predisposto nel minor tempo possibile tutte le misure necessarie. L’interesse per la persona rappresenta il valore di riferimento di ogni mia politica.
Lo sforzo più importante, però, viene fatto quotidianamente per assicurare lo svolgimento delle attività didattiche in modalità a distanza per garantire la continuità formativa ad una popolazione studentesca di ottantamila tra studentesse e studenti iscritti a 155 corsi di laurea, 102 master e 57 scuole di specializzazione.
Una varietà di esigenze disciplinari che richiede, in questo momento, un impegno enorme da parte del personale sia docente sia tecnico amministrativo, per rispondere a situazioni estremamente eterogenee.
L’Ateneo ha messo a disposizione competenze, tecnologia e strumenti tra i più avanzati per la didattica on line, ma occorre tenere presente che la necessità di lavorare in remoto può richiedere una certa flessibilità di soluzioni, pur mantenendo alto quel livello di qualità che la nostra Università ha sempre garantito. Voglio però rassicurare i nostri studenti e le nostre studentesse: l’erogazione dei servizi per la didattica è per noi una priorità irrinunciabile. E voglio anche ringraziare gli studenti e le studentesse per il modo in cui interagiscono con i docenti fornendo loro spesso suggerimenti e consigli, in uno spirito di reciprocità che sapremo valorizzare come risorsa per il futuro.
Abbiamo organizzato l’offerta formativa del secondo semestre sulla piattaforma di e-learning con oltre 4.000 insegnamenti. Sono già attive oltre 2.500 sessioni in videoconferenza, organizzate da oltre 700 docenti per un totale di 70.000 partecipanti e oltre 4.200 ore di video.
Questi risultati sono possibili anche grazie alla lunga esperienza che – vale la pena ricordarlo – vede UniTo primo tra gli Atenei italiani, tra i non telematici, per offerta di e-learning.
Anche la ricerca, naturalmente, ci sta a cuore. Tuttavia, l’eccezionalità della situazione ci obbliga ad adottare misure molto rigide limitando allo svolgimento delle sole attività indifferibili l’accesso ai laboratori ed alle infrastrutture di ricerca. E per indifferibili intendo le attività realmente indifferibili. Tale misura riguarda tutti: docenti, ricercatori, tecnici della ricerca, borsisti, assegnisti, specializzandi, tesisti, eccetera. Il virus non fa distinzioni.
Sono certo che sapremo recuperare in tempi rapidi i ritardi che potranno verificarsi in seguito a questa sospensione forzata delle attività di ricerca.
Voglio però anche ricordare che la ricerca scientifica non è solo quella che si fa nei laboratori. Esiste tutta una serie di altre attività che possono agevolmente svolgersi in remoto che sono altrettanto importanti per noi ricercatori: le ricerche bibliografiche e le analisi critiche della letteratura, le elaborazioni dei dati sperimentali e non, la stesura dei rapporti tecnici e dei manoscritti sono, a tutti gli effetti, ricerca scientifica, anzi, lasciatemi dire, rappresentano l’anima della scienza. Per non parlare della preparazione delle application per concorrere ai bandi di finanziamento della ricerca, così importanti per garantire l’adeguato supporto economico ai nostri studi. Infine, non dimentichiamo che gli strumenti telematici ci permetto di organizzare in remoto non solo attività didattiche ma anche attività scientifiche. A tal proposito esorto i Direttori di tutti i nostri Dipartimenti ad organizzare webinar scientifici in tutte le aree disciplinari tramite i quali i ricercatori e le ricercatrici potranno condividere e discutere criticamente i risultati delle loro ricerche.
Avviandomi alla conclusione, voglio rivolgere l’attenzione alla dimensione del carico emotivo e psicologico con cui tutti dobbiamo convivere in questi giorni. Alla luce di tale consapevolezza, stiamo potenziando con il nostro Dipartimento di Psicologia, a cui va il mio ringraziamento, lo sportello di counseling psicologico dedicato all’emergenza e aperto a tutta la comunità, relativamente al quale forniremo puntali informazioni a breve.
Un pensiero particolare va a tutta la comunità della Scuola di Medicina del nostro Ateneo alla quale mi onoro di appartenere. Molti di loro si trovano in prima linea nel combattere la situazione di grandissima emergenza degli ospedali del nostro territorio. A tutti loro desidero che giunga il più vivo ringraziamento, mio personale e di tutta la comunità di Unito per l’impegno, la professionalità ed il grandissimo spirito di sacrificio. Vi siamo vicini in questo momento così difficile.
Per chiudere, voglio ribadire ancora la mia gratitudine a questa grande comunità. Grazie di cuore per quanto stiamo facendo e per come lo stiamo facendo.
Il Rettore
Stefano Geuna
#unitohomecommunity