Lecture Einaudi: il ruolo chiave dell’Europa tra finanza verde e cambiamento climatico
Il convegno, organizzato dal Dipartimento di Economia e Statistica UniTo, ha analizzato le iniziative della Commissione Europea per uno sviluppo sostenibile
Con l’adozione nel 2015 dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, i governi di tutto il mondo hanno scelto una via più sostenibile per il nostro pianeta e la nostra economia. Da molto tempo la sostenibilità si trova al centro anche del progetto dell’Unione Europea, i cui trattati ne riconoscono le dimensioni sociale e ambientale. Proprio il ruolo dell’UE è stato il tema centrale della Lecture, organizzata lunedì 21 ottobre Campus Luigi Einaudi, dal titolo Rischio climatico e finanza verde: sostenibilità e obblighi di disclosure per le imprese. Le iniziative della Commissione Europea
L’evento, organizzato dal Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Torino, in collaborazione con la Scuola di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economico-sociali dell’Università di Torino e la Fondazione Luigi Einaudi, ha avuto come relatore il dott. Ugo Bassi, Direttore Generale della Commissione Europea - Stabilità Finanziaria, Servizi Finanziari e Unione dei Mercati dei Capitali. Per UniTo invece hanno partecipano Elisabetta Ottoz, Direttrice della Scuola di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economico-Sociali, Federico Revelli, Direttore del Dipartimento di Economia e Statistica "Cognetti de Martiis", Roberto Marchionatti, docente di economia politica e Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e Vera Palea, docente del Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis”.
Il cambiamento climatico - dichiara la Prof.ssa Palea -
è divenuto ormai un’emergenza. In assenza di politiche di mitigazione,
le previsioni indicano che l’Europa affronterà nel giro di 50-80 anni un
aumento medio delle temperature di 4° C.
Il riscaldamento globale è attribuibile sostanzialmente alla emissione
di gas serra collegati all’utilizzo di combustibili fossili. Se vogliamo
contenere i rischi collegati al cambiamento climatico è allora
necessario intervenire sul sistema produttivo riorientando l’economia
verso un sistema low carbon. Questo richiede ingenti investimenti e il
sistema finanziario può svolgere un ruolo importante nella transizione
verso un modello di sviluppo sostenibile”.
La sostenibilità e la transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio, più efficiente in termini di risorse e circolare sono elementi fondamentali per garantire la competitività a lungo termine dell’economia dell’UE, che si è impegnata a favore di uno sviluppo che soddisfi le esigenze delle generazioni presenti e future, creando nel contempo nuove opportunità di occupazione e investimento nonché garantendo la crescita economica.
Nel Marzo 2018, la Commissione ha avviato il Piano per la Crescita Sostenibile, che è parte di più ampi sforzi per collegare la finanza alle esigenze specifiche dell’economia continentale. Nello specifico, il piano d’azione mira a riorientare i flussi di capitali verso investimenti sostenibili al fine di realizzare una crescita sostenibile e inclusiva. Inoltre, la sfida è come gestire i rischi finanziari derivati dai cambiamenti climatici, quali l’esaurimento delle risorse, il degrado ambientale e le questioni sociali, nonché promuovere la trasparenza e la visione a lungo termine nelle attività economico-finanziarie.