La dolce vita: una mostra sul diabete in Ateneo
Fino al 22 giugno 2019 il percorso espositivo visitabile gratuitamente alla biblioteca Arturo Graf
Ad accogliere i visitatori, una storica FIAT 501 parcheggiata nel cortile del Rettorato agli Studi.
Era il 1923 quando Robert D. Lawrence, medico inglese malato di diabete, a bordo di quell’auto compì un viaggio epico: tredici giorni da Firenze a Londra, attraverso una Francia ancora devastata dalla Grande Guerra, per ricevere l’insulina ottenuta per uso umano l’anno precedente a Toronto. Il medicinale salvò la vita del dottor Lawrence e, da lì in avanti, altre centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo.
Inizia così la storia della cura del diabete, raccontata nella mostra "La dolce vita: il Museo del Diabete - Per un museo di medicina a Torino", visitabile fino al 22 giugno presso la biblioteca Arturo Graf dell’Università di Torino. Una malattia tanto diffusa quanto poco nota. Così la Fondazione Diabete Torino, con l’aiuto di UniTo, ha allestito l’esposizione allo scopo di promuoverne la conoscenza. Apparecchi per l'autocontrollo della glicosuria e glicemia, oltre 3200 libri medici, 120 video-film, testimonianze e documenti rari, tutti materiali strettamente legati tra loro che costituiscono una collezione unica. Una raccolta storica sulla condizione dei diabetici e sulla storia della medicina.
Il Museo del Diabete è nato nel 1984 ed è stato temporaneamente chiuso nel 2010. La sua storia è strettamente connessa alla vita privata e professionale del Professor Bruno Bruni e si snoda tra l’ospedale Maria Vittoria e l’Associazione di Diabetologia Karen Bruni Bøcher. Nel 2017, con lo scioglimento dell’Associazione, il materiale del Museo è stato assegnato alla Fondazione Diabete Torino, che ha deciso di mettere in mostra il ricco archivio personale frutto di 48 anni dedicati dal Prof. Bruni alla cura dei diabetici.
Lo scopo della Fondazione è infatti “sostenere e promuovere attività di ricerca scientifica finalizzate a ridurre il danno di salute, psicologico, sociale ed economico causato dal diabete alle persone che ne sono affette, alle loro famiglie ed alla società nel suo insieme”. Oltre a “promuove attività finalizzate alla conservazione e alla fruibilità per gli studiosi di materiale di carattere storico e culturale relativo al diabete”. La mostra, visitabile dal lunedì al venerdì (h 10-19), è patrocinata da Regione Piemonte, Comune di Torino, Università degli Studi di Torino, Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino, Scuola di medicina dell’Università di Torino, AOU “Città della Salute e della Scienza di Torino”, ASL “Città di Torino”, con il contributo di Fondazione CRT, Reale Mutua Assicurazioni, Registro FIAT ed FCA.