Il Green Office dell'Università di Torino vince la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti 2020
Con la campagna “Spazzino digitale. Un byte alla volta contro i rifiuti invisibili” UniTo ha promosso un utilizzo più sostenibile dei dispositivi digitali. Ora l’ateneo torinese rappresenterà l’Italia nella competizione europea.
L’Università degli Studi di Torino, tramite il Green Office UniToGO, ha vinto l’edizione italiana della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2020 – categoria Pubbliche Amministrazioni, con il progetto Spazzino digitale. Un byte alla volta contro i rifiuti invisibili. L’ateneo torinese ora rappresenterà l’Italia nella competizione europea della medesima categoria.
La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), giunta alla sua 12° edizione, è la campagna di comunicazione ambientale nata nel Programma LIFE+ della Commissione Europea volta a promuovere azioni di sensibilizzazione sulla sostenibilità ambientale e sulla corretta gestione dei rifiuti. Tema della SERR2020 sono stati i rifiuti invisibili e UniToGO ha scelto di focalizzare l’attenzione sull’impatto ambientale dei rifiuti digitali, nell’anno in cui pandemia ha aumentato l’utilizzo dei dispositivi tecnologici.
Dal 21 al 29 novembre 2020 UniToGO, con il patrocinio della RUS - Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile, ha proposto Spazzino digitale. Un byte alla volta contro i rifiuti invisibili, una call to action per ridurre le emissioni di CO2 e contrastare il surriscaldamento globale causati dall’uso di internet e dei dispositivi digitali. Piccoli accorgimenti come: disabilitare la riproduzione automatica dei video sui social, ridurre la qualità di riproduzione se non necessaria, spegnere la webcam durante le call quando si ascolta, disiscriversi dalle newsletter che non si leggono, fare periodiche pulizie di cloud, mail e device
L’impatto del digitale sull’ambiente deriva da fabbricazione e spedizione di hardware, o dall’alimentazione e dal raffreddamento di computer, smartphone e server. L’industria della comunicazione e della tecnologia dell’informazione produce ogni anno oltre 830 milioni di tonnellate di CO2, circa il 2% delle emissioni globali. Ogni giorno su Google vengono realizzare circa 3,5 miliardi di ricerche e ognuna emette da 0,2 a 7 grammi di CO2. L’invio di una email da un megabyte equivale a tenere accesa una lampada da 60W accesa per 25 minuti. Nel 2018 il traffico video online è stato responsabile di oltre 300 milioni di tonnellate di CO2.
L’iniziativa Spazzino digitale è stata premiata tra le 3.473 azioni che si sono candidate al SERR2020. A valutare i progetti il Comitato Promotore italiano formato dal Ministero della Transizione Ecologica, Regione Sicilia, Anci, Città Metropolitana di Torino, Legambiente, Utilitalia, AICA, CNI Unesco ed ERICA Soc. Coop.. UniToGo ha trattato temi come l’impatto di internet sull’ambiente, l’utilizzo dei motori di ricerca e della posta elettronica o la riproduzione di video in streaming. Lo ha fatto attraverso uscite quotidiane sui social network, con link di approfondimento e suggerimenti da adottare per ridurre i rifiuti invisibili. Grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Informatica sono state incluse video-pillole divulgative sul Green Computing che hanno dato risalto all’impegno di UniTo, evidenziando le attività in corso e i progetti per sviluppare forme di informatica più efficiente e per limitare la produzione di rifiuti invisibili del mondo digitale.
“Siamo molto soddisfatte di questo riconoscimento ricevuto per una iniziativa che, con le 22.500 visualizzazioni complessive delle uscite sui social, è andata molto bene. Con Spazzino Digitale abbiamo voluto porre l’attenzione su un tema poco considerato e speriamo che i partecipanti all’iniziativa inizino ad usare i device e il digitale in modo più consapevole ed ecosostenibile” dichiarano le project manager del Green Office UniToGO Micol Maggiolini e Nadia Tecco.