Humanities in a day: la ricerca umanistica si racconta
Con 19 Centri di ricerca e quasi 500 tra docenti e ricercatori, il Polo di Scienze Umanistiche ha orientato la sua ricerca verso una dimensione di eccellenza, puntando alle collaborazioni multidisciplinari e interdisciplinari
Per un'intera giornata all'Università riflettori puntati sulla ricerca del Polo di Scienze Umanistiche. Archeologi, storici, filosofi, semiologi, linguisti, pedagogisti e filologi hanno raccontato il proprio lavoro attraverso poster scientifici, talk e visite guidate nei laboratori. Un "humanieties in a day" organizzato dalla Direzione Ricerca e Terza Missione - Servizi alla ricerca del Polo di Scienze Umanistiche insieme ad Agorà Scienza.
Dall’archeologia in Iraq alle digital humanities, dalle politiche di accoglienza usando le lingue alla locative media art, queste sono alcune delle ricerche attive nei 4 Dipartimenti coinvolti (Filosofia e Scienze dell’Educazione, Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne, Studi Umanistici e Studi Storici) che nel quinquennio 2013-2018 hanno ricavato oltre 12 milioni di euro di finanziamento.
Due gli obiettivi essenziali dell'evento per il Rettore Gianmaria Ajani, “Portare fuori dai dipartimenti il racconto sulle diverse attività e dei diversi progetti che si svolgono quotidianamente e aiutare una integrazione tra scienze umane e tecnologie, fra scienze umane e scienze della natura." "Abbiamo bisogno" ha continuato il Rettore "di formare sempre di più dei giovani in grado di comprendere la complessità del presente che è una complessità in cui ormai la ricerca sociologica, umanistica e giuridica si integra con quelle che siamo abituati a chiamare le scienze dure"
Ed è proprio di Humanities 4.0, ossia dell’integrazione tra tecnologia e scienze umanistiche, che si è discusso nella tavola rotonda a cui hanno partecipato Maurizio Ferraris (Vice Rettore UniTo alla ricerca scientifica nelle Human Social Sciences and Humanities), Juan Carlos De Martin (Politecnico di Torino, Delegato del Rettore per la Cultura e la Comunicazione) e Giovanni Durbiano (Politecnico di Torino, Prof. di Progettazione architettonica).
“Adesso la società e l’industria sono molto più vicine al mondo umanistico di quanto non fosse prima”, ha dichiarato a UniToNews il Prof. Ferraris “In questo momento, momento in cui le merci diventano documenti e i documenti possono essere trattati come merci, pensate i big data, si aprono infatti delle possibilità enormi di confronto e di scambio tra le discipline umanistiche, le discipline scientifiche e la realtà industriale e sociale”.
Visite guidate hanno condotto giornalisti e semplici appassionati nei luoghi della ricerca: dall’Atlante Linguistico Italiano, al Centro Interdipartimentale CinEduMedia, dal Centro Studi Gozzano Pavese, al Laboratorio di Fonetica sperimentale “Arturo Genre”, fino allo spazio dello StudiUmLab. Proprio allo StudiUmLab, i gruppi di ricercatori hanno raccontato i prodotti del loro lavoro: in particolare, l’installazione di musica generativa CME2 e l’app Contact-zones, che ha l’obiettivo di stimolare le interazioni negli spazi urbani.