Giornata Nazionale della Bioeconomia, le sfide per una nuova economia sostenibile
La giornata, che si è tenuta in tutta Italia, ha visto una serie di eventi organizzati dall'Università di Torino, in collaborazione con Politecnico e Environment Park, per raccontare i progetti e il futuro dell'economia circolare
Ripensare i rapporti tra economia, scienza, ambiente e vita quotidiana. È stata questa la sfida proposta dalla Giornata Nazionale della Bioeconomia, che si è tenuta in tutta Italia giovedì 24 settembre. L’Università di Torino, insieme al Politecnico e al Parco Scientifico Tecnologico per l’Ambiente Environment Park ha organizzato eventi online e in presenza in tutta la città, per raccontare e approfondire le caratteristiche e opportunità offerte dall'economia circolare, nei diversi settori. “Questa giornata ci è sembrata un’occasione importante per cercare di portare tutte le competenze che Unito ha su questo tema” ha affermato Cristina Prandi, Vice-Rettrice alla Ricerca delle scienze naturali dell’Università di Torino, “ma soprattutto per raccogliere tutti gli attori principali del territorio, in modo che siano collegati tra loro e possano prepararsi alle sfide imminenti date dal prossimo programma quadro di finanziamenti europei su ricerca e innovazione, tra cui il Green New Deal e il Next Generation Europe”.
Per questo, tra gli altri ospiti, in mattinata hanno parlato Patrizia Toia, Vicepresidente della Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia e membro della Commissione per lo Sviluppo del Parlamento Europeo e Fabio Donato, Consigliere Scientifico alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea.
“La bioeconomia è parte dell’economia circolare” - ha continuato Prandi - “e riguarda il ripensare tutti i processi industriali ed economici in termini ‘bio’, ma si declina in diversi aspetti in tutte le discipline scientifiche e non. In questo modo tutte le competenze all’interno di Unito sono integrate e c’è un filo conduttore sul tema, che unisce gli aspetti scientifici più puri alle scienze umane e sociali, e naturalmente l’economia”.
Proprio di economia e Green Deal si è infatti parlato nel pomeriggio nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale per ribadire l'importanza che assumerà negli scenari futuri la Bioeconomia per una crescita sostenibile.
Secondo Francesca Valetti, professoressa e ricercatrice del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, che insieme a Claudia Barolo ha organizzato l’evento, “il Green New Deal è un’occasione per ricevere finanziamenti che arrivano direttamente dall’Europa e che danno la possibilità di mettere insieme progetti di ricerca in collaborazione per le aziende. Ad ora questa sinergia con le imprese è l’unico modo per far decollare la bioeconomia. Sulla Piattaforma Bioeconomia della regione Piemonte, partita circa un anno e mezzo fa, ci sono alcuni progetti a cui la nostra Università partecipa. Sono finanziamenti importanti da utilizzare obbligatoriamente in sinergia con le imprese e alcuni hanno anche dodici o quindici aziende coinvolte. Quasi tutte sono nel nostro territorio, quindi sono estremamente importanti nell’ottica di sviluppo economico sostenibile”.