“ePOsistema”, la sinergia tra sport, natura e benessere lungo le rive del Po
Nato nell'ottobre 2022, "ePOsistema" ha organizzato oltre 150 eventi gratuiti, coinvolgendo più di 700 persone, tra cui 200 studenti.
Il 27 maggio 2024, presso il Circolo Canottieri Esperia Torino, lungo le incantevoli rive del Po, è stato presentato "ePOsistema". Frutto della collaborazione tra la Società Canottieri Esperia Torino, la Fondazione Piemontese Ricerca sul Cancro e l'Università degli Studi di Torino, il progetto unisce sport, natura e benessere e si è distinto come uno dei vincitori del bando "Sportivi per Natura" della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Nato nell'ottobre 2022, "ePOsistema" ha organizzato oltre 150 eventi gratuiti, coinvolgendo più di 700 persone, tra cui 200 studenti. Il progetto ha generato un forte impatto sui social media, con oltre 90.000 interazioni, generando un nuovo interesse nei cittadini torinesi per il loro fiume e promuovendo una maggiore consapevolezza ambientale.
Duplice l'obiettivo dell’iniziativa: informare e formare. In termini informativi, ePOsistema ha offerto incontri con esperti di ambiente, sostenibilità, nutrizione e fotografia naturalistica, fornendo strumenti conoscitivi per comprendere l'impatto individuale sulla natura. Dal punto di vista formativo e comportamentale sono state organizzate attività pratiche come pulizie delle rive, avvistamenti dell'avifauna fluviale, consulenze nutrizionali e mini-corsi gratuiti di canottaggio.
In tutto ciò, la componente centrale di "ePOsistema" rimane la sua dimensione scientifica. Attraverso collaborazioni con il Dipartimento di Management e di Psicologia dell'Università degli Studi di Torino, il progetto ha condotto studi approfonditi sull'impatto del canottaggio sul benessere.
Il lavoro condotto dal team di Management e coordinato dalla Prof.ssa Rebecca Pera ha esaminato il ruolo della bellezza nell'ambito dello sport, con particolare attenzione al canottaggio e al suo impatto sulla vita degli atleti. La ricerca, dal titolo "Bellezza e piacere nella pratica del canottaggio", ha adottato un approccio metodologico complesso, che ha coinvolto sia un focus group composto da 15 atleti e appassionati, sia una comunità online di 16 atleti e 10 appassionati.
Attraverso questo studio, sono state identificate due tipologie principali di esperienza estetica nell'ambito del canottaggio: quella contemplativa e quella sacrificale. Si è osservato che l'esperienza estetica derivante dalla pratica sportiva in ambienti naturali offre un piacere che va oltre la semplice soddisfazione visiva. Questo piacere estetico è stato associato a un miglioramento dell'equilibrio mentale e della crescita personale degli atleti. Inoltre, è emerso che sia gli atleti che praticano il canottaggio per hobby sia quelli che lo fanno a livello agonistico possono vivere esperienze di bellezza attraverso l'attività, anche se in modi leggermente differenti: gli amatori tendono a identificarsi maggiormente con l'esperienza di bellezza contemplativa, mentre gli agonisti con quella sacrificale. Un elemento chiave emerso da questa ricerca è stato il coinvolgimento profondo degli atleti con l'ambiente circostante durante la pratica del canottaggio. La bellezza dell'ambiente naturale è stata vista non solo come un'esperienza piacevole per gli occhi, ma anche come un catalizzatore di piacere, in grado di generare nuove emozioni estetiche che favoriscono la crescita individuale.
Il secondo studio, condotto dal team di Neuroscienze cognitive coordinato dalla Prof.ssa Francesca Garbarini, si è concentrato sugli effetti del canottaggio sul funzionamento cognitivo. La ricerca, intitolata "Oltre la riva: il canottaggio come promotore di benessere cognitivo", si è proposta di investigare come il canottaggio possa influenzare la nostra capacità mentale, utilizzando un compito matematico e un biomarker elettroencefalografico per valutare l'efficienza cognitiva.
Il lavoro ha coinvolto due gruppi di partecipanti: uno sperimentale, composto da 14 canottieri (sia agonisti sia amatori), e un gruppo di controllo con altrettanti soggetti. I partecipanti hanno eseguito un compito matematico prima e dopo un allenamento sportivo in due contesti diversi: uno all'aperto, sul fiume Po, e l'altro in palestra, utilizzando il remoergometro. I risultati hanno rivelato un impatto positivo del canottaggio sul cervello e sul suo funzionamento cognitivo. Dopo una singola sessione di attività fisica, si è osservato un miglioramento statisticamente significativo nell'accuratezza delle risposte al compito matematico. Tuttavia, è emerso che questo miglioramento potrebbe essere influenzato dall'esperienza sportiva dei partecipanti: gli agonisti hanno mostrato una maggiore accuratezza sia dopo l'allenamento indoor che outdoor, mentre gli amatori hanno riportato un miglioramento più marcato dopo l'allenamento sul fiume Po.
Questi risultati evidenziano gli effetti positivi dello sport sul funzionamento cognitivo, suggerendo che una singola sessione di allenamento possa migliorare l'accuratezza delle risposte durante compiti matematici e modulare l'attività cerebrale per rendere il sistema cognitivo più efficiente. Inoltre, i dati suggeriscono che la fatica e l'esperienza sportiva dei partecipanti siano fattori importanti da considerare nell'analisi della relazione tra sport e funzionamento cognitivo.
Sia il lavoro sul ruolo della bellezza nello sport sia quello sugli effetti del canottaggio sul funzionamento cognitivo sottolineano l'importanza della pratica sportiva non solo per il miglioramento delle performance fisiche, ma anche per il benessere mentale e il potenziamento delle capacità cognitive. Queste scoperte offrono spunti preziosi per politiche di salute pubblica e per la promozione della pratica sportiva quotidiana.