Dopo 40 anni di carriera, il saluto del Prof. Gallarati con una lectio sul valore formativo del melodramma
A Palazzo Nuovo l'ultima lezione del docente di storia della musica del Dams tra ricordi e commozione
Intellettuale, critico musicale. Ma soprattutto docente. Paolo Gallarati è uno di quei personaggi difficili da incasellare in un'unica categoria. Un curriculum infinito, che spazia dalla direzione di riviste di musicologia alla cura di collane sui grandi operisti italiani dell’Ottocento. I suoi studi, pubblicati su riviste, atti di congressi e pubblicazioni
di teatri d’opera europei, hanno approfondito la produzione di autori come Monteverdi, Gluck, Paisiello, Mozart,
Salieri, Rossini, Weber e Verdi. Ma prima di tutto, Paolo Gallarati è un professore. Negli ultimi 40 anni, da quando ha ottenuto l’incarico dell’insegnamento di Storia della Musica nel 1977 presso la Facoltà di Lettere di UniTo, non si è mai allontanato da Palazzo Nuovo e dai suoi studenti.
Martedì 3 dicembre, per celebrare la conclusione della sua attività accademica, Paolo Gallarati ha tenuto, nell'aula 38 di Palazzo Nuovo, una lectio magistralis dedicata al valore formativo del melodramma, disciplina di cui è uno dei massimi specialisti a livello internazionale. Dopo l'introduzione della Prorettrice Giulia Carluccio, la lezione di Gallarati, davanti a un pubblico di colleghi, studenti e appassionati del melodramma, ha descritto le caratteristiche dell’opera in musica rispetto ad altri generi di spettacolo, come il teatro recitato e il cinema. Lo scopo era illustrare i modi in cui lo studio della drammaturgia musicale, attraverso l’interazione di musica, poesia e visione, plasma la coscienza storica, estetica, formale e percettiva dello studente, abituandolo a ragionare per forme e sentire per sfumature, e fornendo così un insostituibile contributo alla sua formazione umanistica.