Cresce l'occupazione dei laureati dell'Università di Torino
Presentato nell'Aula Magna della Cavallerizza il XX Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati italiani
Le indagini hanno coinvolto i laureati di 74 università delle 75 ad oggi aderenti al Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. Il Rapporto sul Profilo dei laureati ha analizzato le performance formative di oltre 276 mila laureati nel 2017: in particolare, 157 mila laureati di primo livello, 81 mila laureati nei percorsi magistrali biennali e 36 mila laureati a ciclo unico; ha analizzato oltre 630 mila laureati di primo e secondo livello nel 2016, 2014 e 2012 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.
Per l'Ateneo sono stati coinvolti 12.288 laureati. 6.867 di primo livello, 3.879 magistrali biennali e 1.449 a ciclo unico di cui il 4,1% stranieri e quasi il 20% proveniente da fuori regione. L'età media alla laurea 25,6 anni (al di sotto della media nazionale il cui dato complessivo fotografa i 26 anni come età media per laurearsi. Un dato che, come specificano dal consorzio, tiene conto anche del ritardo nell'iscrizione al percorso universitario. Il 55,7% si laurea in corso, il voto medio 102 su 110 (98,3 e 107,2). Il 71,5% si iscriverebbe di nuovo all'università.
A un anno dal titolo il tasso di occupazione tra i laureati magistrali biennali pari al 76,2%, mentre a cinque anni raggiunge il 91,4%, dato in crescita rispetto al 2017 e nel 2016 per cui la percentuale di impiegati a cinque anni si assestava a poco più del 87% Il 27,2% dei laureati unito ha un contratto a tempo indeterminato (51,9% dopo cinque anni), il 29% un lavoro part time (18,2%).
La retribuzione in media di 1.143 euro mensili netti dopo un anno e di 1.428 dopo cinque anni. Il 72,4% lavora nel settore privato, il 18,6% nel pubblico. Il 51,9% ritiene efficace la laurea per il lavoro che sta svolgendo.
I dati, nazionali e locali, sono stati presentati a Torino in occasione convegno “Mutamenti strutturali, laureati e posti di lavoro" a cui hanno partecipato il Presidente del Consorzio Ivano Dionigi, il Rettore Gianmaria Ajani e il Presidente della Crui, Gaetano Manfredi.
"Da questo XX° rapporto di Alma Laurea, emergono luci, ombre e segni positivi e anche segni meno positivi" ha dichiarato il Presidente di AlmaLaura, Ivano Dionigi "però sostanzialmente c'è una ripresa nelle immatricolazioni, nel lavoro, circa un +3% ad un anno dalla laurea e ancor di più a 5 anni dalla laurea. Solo che noi stiamo recuperando un 3% (...) dal 2004 abbiamo perduto un 17% di lavoro. Per quanto riguarda la qualità aumenta il lavoro, aumentano le possibilità di lavoro, ma diminuiscono le possibilità di lavoro a tempo determinato, e questo non è un dato positivo. Bisogna esaminare bene questo dato".
"Oggi un laureato ha 15 punti in percentuale in più di un diplomato per trovare lavoro e le opportunità ci sono" continua il Presidente della Conferenza dei Rettori (CRUI), Gaetano Manfredi "Le criticità riguardano più la retribuzione, perché seppur il livello retributivo sia più alto per un laureato che per un diplomato, non è comparabile con il livello retributivo europeo, e questo è anche il motivo per cui molti laureati italiani preferiscono trovare lavoro all'estero piuttosto che in Italia. Poi c'è un problema per cui alcuni laureati."
"L'Università deve formare competente" ha concluso il Rettore dell'Ateneo Gianmaria Ajani "E' importante per la nostra regione e per tutta Italia avere più laureati indipendentemente dalle possibilità di lavoro, perché far crescere una cultura e una consapevolezza critica fa parte di quello che chiamiamo società democratica."