Convenzione UniTo e Telefono Rosa Piemonte: ricerca e formazione contro la violenza sulle donne
Gli obiettivi dell’accordo sono molteplici, tra cui offrire al mondo studentesco l’opportunità di acquisire competenze specifiche sul riconoscimento e sull’annullamento delle discriminazioni nei confronti del genere femminile
In concomitanza con la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre il 25 novembre, l’Università di Torino e il Telefono Rosa Piemonte annunciano di aver sottoscritto una Convenzione quadro. Già operativa da alcuni mesi, la Convenzione è di durata triennale e rinnovabile e vede coinvolti diversi Dipartimenti di UniTo, il Comitato Unico di Garanzia (CUG) e il Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere (CIRSDe).
Gli obiettivi dell’accordo sono molteplici: ricerca congiunta; formazione anche esterna, con l’apporto di professionalità afferenti a UniTo e al Telefono Rosa; moduli formativi specifici rivolti a studentesse e studenti dei Dipartimenti universitari coinvolti nell’accordo; tirocini post-laurea. Uno sguardo specifico è rivolto alle agenzie esterne, che potranno accedere a proposte di alta specializzazione per informare, sensibilizzare e attivare progetti comuni nel settore del Public engagement.
La Convenzione offre al mondo studentesco l’opportunità di acquisire competenze specifiche sul riconoscimento e sull’annullamento delle discriminazioni nei confronti del genere femminile e nello specifico sul tema della prevenzione e del contrasto alla violenza maschile nei confronti delle donne.
La Convenzione cita il 25 novembre come momento simbolico per avviare iniziative comuni. Le azioni condivise saranno un’ulteriore occasione per studentesse e studenti universitari di essere prima protagonisti di apprendimento e poi diffusori di conoscenze scientificamente corrette nell’ambito del percorso universitario e, si auspica, anche nella successiva carriera lavorativa.
UniTo e Telefono Rosa con la Convenzione vogliono porsi come concreto riferimento per le giovani che siano state offese dalla violenza maschile: devono sentirsi tutelate da una specifica attenzione istituzionale e associativa. In ogni iniziativa condivisa ci sarà anche una modalità diretta di coinvolgimento del genere maschile affinché questo possa essere utile per prevenire, contrastare e contribuire a neutralizzare, in nome del vivere civile, qualunque lesione dei diritti e della libertà di bambine, ragazze e donne.