Che cosa dicono le Neuroscienze alla società di oggi?
Incontro-tavola rotonda dedicato alle Neuroscienze; un'occasione per capire l’impatto della ricerca sulla vita di tutti i giorni
Al Palazzo degli Istituti Anatomici (Corso Massimo D’Azeglio 52 a Torino), si è tenuto il NeuroPsicoTOFest, tre giornate dedicate alle Neuroscienze per scoprire attività, risultati e prospettive di ricerca del Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini” dell'Università di Torino, uno dei 20 dipartimenti di 'eccellenza' italiani (180 in tutto) per l'area "Scienze Mediche, Scienze Chirurgiche e Neuroscienze”. Gli aspetti che sono stati approfonditi riguardano gli studi accademici sull'interazione ambiente-ormoni-cervello, gli aspetti emozionali e cognitivi del dolore, i meccanismi cerebrali delle memorie traumatiche e dell'esposizione selettiva all'informazione.
Un appuntamento importante all'interno del festival è stato l'incontro-tavola rotonda dal titolo “Che cosa dicono le Neuroscienze alla società di oggi”. È stata un’occasione dove si è discusso sui grandi temi strategici delle neuroscienze attuali: la connettomica, con gli incredibili avanzamenti nell’imaging, la plasticità cerebrale nello sviluppo e nell’adulto, la genetica e la medicina personalizzata, insieme a temi più specifici che hanno cambiato la nostra visione sul funzionamento del cervello, come l’esistenza dei neuroni a specchio e il loro ruolo nell’empatia.
Alla tavola rotonda hanno partecipato Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino, Enrico Cherubini, Direttore Scientifico dell'European Brain Research Institute – EBRI (già Presidente della Società Italiana di Neuroscienze), Giancarlo Panzica (Direttore del Dipartimento di Neuroscience UniTO) Alessandro Zennaro (Direttore del Dipartimento di Psicologia UniTO) e Alessandro Vercelli (Direttore del Neuroscience Institute of Torino, NIT).
Come sostiene il Prof. Giancarlo Panzica “abbiamo organizzato queste tre giornate per fare un po’ il punto sulle ricerche che vengono fatte in Ateneo sia nel nostro dipartimento sia in altri dipartimenti che sono associati in alcuni centri interdipartimentali e che studiano in particolare le Neuroscienze. Le prospettive che si possono vedere sono sia prospettive di ricerca di base che non hanno delle ricadute immediate, ma sono molto importanti per capire quali sono i meccanismi che portano a determinate alterazioni del sistema nervoso; ovviamente l’altra parte è lo studio delle malattie neurogenerative includendo nelle malattie neurogenerative tutte le malattie che alterano il funzionamento del sistema nervoso anche le malattie di origine psichiatrica.” continua Panzica “ E proprio su questo abbiamo ottenuto il riconoscimento da parte del Ministero come dipartimento di eccellenza, proprio per portare avanti delle ricerche di tipo translazionali che significa da modelli cellulari a modelli animali, modelli preclinici a modelli clinici per lo studio delle malattie neurogenerative.”