Andrea Bertotti vince il prestigioso Consolidator Grant dell’European Research Council (ERC)
Il riconoscimento assegnato per la ricerca sulla medicina personalizzata in ambito oncologico
Con un progetto di ricerca relativo al cancro del Colon, Andrea Bertotti, ricercatore del Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino che lavora nel laboratorio di medicina translazionale nell'Istituto di Candiolo (IRCCS), ha vinto il grant di 2 milioni di euro dell'European Research Council (ERC). Il suo lavoro si concentra in particolare "sullo sviluppo di una biobanca di tumori, collezionati in chirurgia, per studiare i loro profili molecolari, associarli alle risposte farmacologiche, in maniera da individuare biomarcatori che possano predire la risposta delle terapie e stratificare così i pazienti". Nello specifico grazie al progetto europeo Bertotti si occuperà di "sviluppare combinazioni farmacologiche nuove che possano migliorare soprattutto la durata della terapia rispetto a quelle esistenti". I fondi che arriveranno grazie al grant serviranno per assumere nuovi ricercatori e acquistare reagenti e consumabili per portare avanti la ricerca.
Il Consolidator Grant è il riconoscimento dell'European Research Council che premia i leader emergenti della ricerca mondiale per costruire un gruppo di ricerca in Europa. Il finanziamento è destinato a ricercatori con un curriculum scientifico molto promettente.
Dei 38 progetti vinti quest'anno da ricercatori italiani, solo 14 però si svolgeranno in Italia. Per Bertotti "due fattori condizionano questa situazione. A livello più alto è necessario fare attività di lobbying, perché nell'ambito delle gerarchie decisionali europee ogni paese, come è inevitabile che sia, cerca di fare il proprio interesse e in questo l'Italia storicamente è debole". Il secondo livello dipende dal fatto che in Europa più che in Italia "tendono a esistere delle strutture di ricerca più grandi che hanno più facilità nel supportare i ricercatori nell'essere competitivi in questo tipo di grant. In Italia gli istituti sono relativamente piccoli e questo non aiuta a fare massa critica nell'essere competitivi".
L'Università di Torino ha intrapreso diverse iniziative per favorire l'attrazione di ricercatori e ricercatrici italiani e non attivi in paesi. E' di maggio 2016 la convenzione con Collegio Carlo Alberto e Hugef, con il sostegno della Compagnia di Sanpaolo, per sviluppare progetti in comune accedendo a finanziamenti competitivi in ambito europeo e costruire percorsi preferenziali per il rientro dall'estero di ricercatori eccellenti. Dal 2012, poi, ha accolto 9 ricercatori vincitori del Programma ministeriale Rita Levi Montalcini, dedicato a giovani studiosi, anche italiani, attivi in Università di altri paesi; nell'ultimo anno accademico, poi, UniTo ha messo a bando 30 nuove posizioni per visiting professor e, attraverso il Progetto World Wide Style (WWS), cofinanziato dalla fondazione CRT, ha offerto 48 borse di studio a studiosi dall'estero per progetti di ricerca nei propri dipartimenti.
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si sta impegnando in questo senso a mettere in atto una serie di attività per attrarre in Italia i vincitori dei bandi ERC e incentivare così la partecipazione di ricercatori italiani a progetti nel nostro Paese. Per questo è stato istituito un bando che prevede finanziamenti fino a 600.000 euro per realizzare progetti complementari a quelli presentati in ambito europeo a disposizione dei vincitori dei grant ERC. A condizione però che scelgano l’Italia come sede per lo svolgimento della loro ricerca e, in particolare, un Ente di ricerca o un Ateneo pubblici. L'obiettivo quindi è aumentare in modo significativo il numero di quanti (italiani e stranieri) scelgono come host institution una realtà pubblica italiana.
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