Alla ricercatrice del NICO Letizia Marvaldi la prestigiosa borsa Rita Levi Montalcini
Italia, Austria, Israele e poi di nuovo Italia, le tappe del viaggio di ricerca che ha portato Letizia Marvaldi dal Weizmann Institute - uno dei più importanti al mondo - al NICO dell’Università di Torino.
Letizia Marvaldi entra a far parte del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino, intitolato proprio a Rita Levi Montalcini, dove insegnerà Anatomia Umana al corso di Chimica e Tecnologia Farmaceutica.
Una sorta di ritorno alle origini, perché proprio all’Università di Torino, nel laboratorio del prof. Stefano Geuna – oggi Rettore – Letizia Marvaldi consegue la laurea specialistica in Neurobiologia, studiando la capacità intrinseca di rigenerare del sistema nervoso periferico. Supera poi le selezioni del programma di dottorato internazionale SPIN, che le permette di continuare il percorso di formazione alla Medical University di Innsbruck, in Austria. Qui – nell’ambito del progetto di dottorato – partecipa alla sua prima scoperta, che vede la riduzione della proteina Sprouty2 determinare un’estensione della crescita neuritica in vitro e in vivo.
Nel 2014 si trasferisce in Israele dove entra come postdoctoral fellow nel laboratorio di Mike Fainzilber del Weizmann Institute: un’occasione unica per affinare le conoscenze nel campo scientifico in un istituto all’avanguardia. Nel laboratorio del prof. Fainzilber scoprono che l’importina alpha3 regola le vie del dolore cronico nel sistema nervoso periferico, ricerca che vale nel 2020 una pubblicazione su SCIENCE.
Tornata in Italia nell’ottobre del 2021 Marvaldi scopre poco dopo di aver vinto la prestigiosa borsa Rita Levi Montalcini finanziata dal programma dedicato del Ministero dell’Università e Ricerca. E sceglie di svolgere la sua ricerca al NICO, unendosi al gruppo di Sviluppo e patologia del cervello guidato dal direttore dell’Istituto, prof. Alessandro Vercelli: «Quasi non ci credevo - commenta - ma ora sono felicissima di poter trasmettere ai giovani ricercatori le mie conoscenze. E sono entusiasta all’idea di tornare all'Università di Torino, iniziando la ricerca di eccellenza al NICO con i fantastici nuovi colleghi».