Addio alla Prof.ssa Luciana Borghi Cedrini
Tra i fondatori della Società Italiana di Filologia Romanza, ha insegnato all'Università di Torino dal 1978 al 2015
Luciana Borghi Cedrini è nata a Torino nel 1945 e si è laureata nel 1968 in Lettere moderne nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino con una tesi in Filologia romanza sotto la guida di d’A. S. Avalle, in parte poi pubblicata sulla rivista “Cultura neolatina”.
Dopo un periodo d’insegnamento nella scuola, nel 1971 divenne assistente di ruolo nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino, dove tenne dal 1974 i corsi di Filologia romanza, prima come supplente, poi come professore incaricato e infine come professore associato sulla cattedra lasciata da Avalle in seguito al trasferimento di quest’ultimo a Firenze. Dopo aver vinto nel 1986 il concorso a professore ordinario, ha lavorato per qualche anno presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Ferrara e dal 1990 nuovamente all’Università di Torino, nella Facoltà di Lettere e Filosofia e poi nel Dipartimento di Studi umanistici. A Torino ha insegnato ininterrottamente fino alla quiescenza nel 2015, ricoprendo anche vari incarichi amministrativi (direttore di dipartimento, direttore di biblioteca, presidente di corso di laurea).
Ha fatto parte per vari anni del collegio docenti dei dottorati di Firenze (“Filologia romanza”) e Messina (“Provenzalistica”). È stata responsabile per la parte testuale e filologica della collana “Antichi testi valdesi” e direttore della serie “Sermoni valdesi medievali” (Torino, Editrice Claudiana); ha fondato e diretto la collana “Scrittura e scrittori” (Alessandria, Edizioni dell’Orso, dal 1984) e la serie Studi testuali, poi “Rivista di Studi testuali” (Alessandria, Edizioni dell’Orso, 1984-2010). Fra i fondatori della Società Italiana di Filologia Romanza, ne è stata consigliere negli anni 2006-2009 e Vice-Presidente nel successivo triennio 2009-2011.
L’attività scientifica di Luciana Borghi Cedrini, iniziata nel solco del magistero di Avalle, si è esercitata in primo luogo nell’area dell’antica lingua d’oc e in quelle adiacenti, franco-provenzale e valdese, privilegiando questioni di analisi testuale e linguistica e lavori di edizione di testi. In quest’ambito, sin dal 1976 ha pubblicato testi dell’area occitana nord-orientale e valdese e ha analizzato la scripta “periferica” di queste aree (lavori poi in parte raccolti nel volume Ai confini della lingua d’oc (Nord-Est occitano e lingua valdese), 2017) insieme a quella “classica” dei trovatori. Della tradizione trobadorica ha studiato gli aspetti materiali, testuali e linguistici, in particolare con l’edizione critica del trovatore Peire Milo (2008), le indagini nell’ambito del progetto “Intavulare” sui canzonieri provenzali S (2004) e di Bernart Amoros (2020, con W. Meliga), e i recuperi di lezioni e attribuzioni dalla tradizione indiretta italiana (Francesco da Barberino, Mario Equicola).
Le aree di ricerca si sono anche estese al territorio gallo-italico, con edizioni e saggi mirati alla conoscenza della scripta ligure (Via de lo Paraiso, 1984 e 1998) e di quella bergamasca (1987). L’interesse di Luciana Borghi Cedrini per gli usi medievali della lingua si è tradotto altresì in studi sulle tecniche della parodia linguistica e più specialmente su modi e significati della satira nella produzione giullaresca antico-francese, in particolare con indagini sul celebre ms. Paris, BnF, fr. 837 (1979-1980, 1982) e su testi antivillaneschi (La cosmologia del villano secondo testi extravaganti del Duecento francese, 1989), con attenzione anche al Detto del gatto lupesco italiano (1996).
In tutti questi lavori, la migliore tradizione della filologia romanza italiana è stata continuata e trasmessa a studenti e collaboratori negli stessi principali campi della sua applicazione, quali appunto l’edizione critica dei testi, l’analisi e la localizzazione linguistica, lo studio della tradizione manoscritta. In questo quadro, l’attività didattica di Luciana Borghi Cedrini, continuata per oltre quarant’anni, è stata sempre condotta con grande impegno, come tutti i suoi vecchi scolari possono testimoniare. Al suo seguito si sono formati Walter Meliga e Giuseppe Noto, professori di Filologia romanza a Torino, e Andrea Giraudo, assegnista nella stessa università e responsabile dell’edizione dei sermoni valdesi da lei promossa.