Addio al Prof. Mario Pozzi
Professore emerito dell’Università di Torino, tenne il suo ultimo corso nel 2011
Nella notte tra il 24 e il 25 luglio ci ha lasciati Mario Pozzi, professore emerito dell’Università di Torino. Era nato ad Alessandria il primo gennaio 1939 e si era poi laureato in Lingua e letteratura italiana presso la Facoltà di Magistero sotto la guida di Ettore Bonora: la sua tesi di laurea sulla letteratura artistica veneziana del Cinquecento (correlatrice Andreina Griseri) lo indirizzò allo studio del Rinascimento italiano. Diventato ordinario nel 1989, tenne il suo ultimo corso nel 2011. Nei suoi anni di insegnamento alla Facoltà di Magistero si occupò soprattutto della questione della lingua, di cui è stato uno dei principali studiosi a livello internazionale.
La lunga collaborazione alla collana “La letteratura italiana. Storia e testi” della casa editrice Ricciardi lo portò inoltre a occuparsi dei testi dei viaggiatori del Cinquecento. I suoi interessi per la politica universitaria lo avevano reso una delle persone più attive al momento della trasformazione dei vecchi Istituti nei nuovi Dipartimenti; per due mandati fu poi direttore del Dipartimento di Scienze letterarie e filologiche e fu eletto nel Senato accademico della nostra Università. Nel 1997, con il passaggio dalla Facoltà di Magistero a quella di Scienze della Formazione, fu uno dei fondatori del Dams, fatto che lo portò a ritornare ai suoi originari interessi per la letteratura artistica e a scrivere un’importante monografia su Giorgio Vasari. Fu poi il fondatore e animatore del corso di laurea in Multidams, un’esperienza innovativa per il dialogo tra informatica e saperi umanistici.
Direttore per oltre trent’anni del “Giornale storico della letteratura italiana”, la più antica e prestigiosa rivista accademica di letteratura italiana, ha saputo unire la serietà scientifica a una vocazione didattica straordinaria, particolarmente quando si trattava di far crescere i giovani studiosi attraverso il confronto e la discussione/correzione dei loro saggi.