"Vi spiego come il giornalismo può ritrovare credibilità"
Indira Lakshmanan, direttrice esecutiva del Pulitzer Center on Crisis Reporting, ha tenuto una lectio magistralis a UniTo, ospite del Master in giornalismo
“Essere occhi e orecchie del pubblico, ponendo domande articolate a istituzioni pubbliche e private, ad aziende e a organizzazioni non governative, per fare in modo che siano oneste e trasparenti”. Solo in questo modo il giornalismo può essere un vero servizio pubblico. Lo ha sottolineato Indira Lakshmanan, durante la lectio magistralis all’Università di Torino, ospite del Master in Giornalismo.
Executive editor del Pulitzer Center on Crisis Reporting a Washington ed editorialista del Boston Globe, Lakshmanan ha seguito campagne elettorali, guerre e colpi di Stato per Globe, Bloomberg, The New York Times International, NPR, PBS, Politico Magazine. Ha viaggiato per sette anni con i segretari di Stato Hillary Clinton e John Kerry. Come corrispondente dall’estero ha seguito la guerra in Bosnia, la caduta dei talebani in Afghanistan, ha intervistato leader politici come Benazir Bhutto, Fidel Castro e Hugo Chavez. Le sue inchieste hanno rivelato l’impiego di lavoro minorile in Bolivia, il disboscamento illegale in Brasile, casi di corruzione in Cina e l’incarcerazione di bambini in Nepal. Laureata ad Harvard, la reporter statunitense è in questi giorni in Italia anche per partecipare al Festival internazionale di giornalismo in programma a Perugia.
Il giornalismo vive oggi una fase complessa, da un lato affronta una crisi di fiducia da parte dei cittadini, dall'altro è alla ricerca di una nuova identità all'insegna della rivoluzione digitale e della necessità di approfondimento. Lakshmanan ha suggerito alcuni tasselli per ricostruire fiducia nei media: indipendenza editoriale, imparzialità, accuratezza, trasparenza (spiegare cosa decidiamo di coprire, come raccogliamo notizie e controlliamo i fatti e, come strutturiamo le inchieste), apertura alla comunità, responsabilità.
Il 2 aprile – il giorno della conferenza di Indira Lakshmanan al Laboratorio Quazza – è stato il Fact-cheking day contro le fake-news, che con l’avvento dei social media hanno avuto un incremento nella diffusione e nella loro produzione sistematica. Come, per esempio, quando fu diffusa da ABCnews.com.co – un sito produttore di bufale che faceva il verso al portale ufficiale di Abc, storica emittente statunitense – la notizia che Obama avesse proibito la Pledge Allegiance, il giuramento di fedeltà alla bandiera, nelle scuole del Paese. "La fake-news fu condivisa su Facebook da oltre 2 milioni e 100 mila profili in soli due mesi”.
Come i media possono, allora, contrastare le fake news? Secondo Indira Lakshmanan è necessario spiegare perché una notizia è falsa, non basta definirla tale, bisogna verificare in modo accurato i fatti e insegnare, specialmente ai più giovani, le tecniche di fact-cheking, smascherare così l’inganno, di cui i mistificatori sono responsabili, e ribadire la verità.
Donald Trump, incurante delle smentite, “ha bollato i media come nemici del popolo”, riscuotendo l’appoggio di una larga parte della popolazione e riuscendo a capitalizzare il risentimento contro i media.
L’obiettivo del giornalismo è quello di spingersi verso la verità dei fatti, ricostruendo la credibilità del mestiere, senza partigianerie d'ogni sorta. E in questo, oltre a servizio pubblico, può essere considerato una forma di attivismo. Dando voce a chi voce non ha.