UniTo lancia "Life Minnow", un progetto per salvare i piccoli pesci del bacino dell'Alto Po
L'obiettivo è realizzare interventi mirati per impedire il declino di sei specie che rappresentano una porzione di biodiversità poco conosciuta ma fondamentale
Ieri pomeriggio, martedì 22 novembre, il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBios) dell’Università di Torino ha presentato nell’Aula De Filippi (via Accademia Albertina 13, Torino) il progetto Life Minnow: “Piccoli pesci, piccoli corsi d’acqua, grandi sfide: la conservazione delle specie minacciate negli affluenti dell’Alto Po”.
Finanziato dal programma dell’Unione Europea Life Natura 2021–2027 e coordinato da DBios, il progetto ha l’obiettivo di realizzare interventi nel bacino secondario dell’Alto Po per impedire il declino di sei specie di pesci tutelate dalla Direttiva Comunitaria “Habitat”, che rappresentano una porzione della biodiversità del bacino padano poco conosciuta e che attualmente versano in uno stato di critico di conservazione. Le sei specie di cui si occupa il Life Minnow non hanno interesse commerciale, ma svolgono una funzione fondamentale nella rete trofica del reticolo del Fiume Po.
A fianco all’Università di Torino partecipa un ampio partenariato: Istituto Delta Ecologia Applicata, Città Metropolitana di Torino, Politecnico di Torino, Provincia di Cuneo, Provincia di Vercelli, Ente di Gestione delle Aree protette del Po Piemontese, Provincia di Alessandria. Cofinanziatori sono Regione Piemonte e IREN. Il responsabile del progetto è il Prof. Stefano Fenoglio, docente di DBios.
Il progetto realizzerà azioni per contrastare o rimuovere i principali fattori di minaccia, tra cui il ripristino della connettività di 21 corpi idrici tramite la rimozione di 17 barriere permettendo, quindi, il passaggio dei pesci; il ripopolamento delle sei specie in corsi d’acqua ove poco numerose o estinte; la lotta alle specie alloctone, come il siluro, e altre specie di specie che non appartengono alla comunità ittica del Po.
Sarà inoltre avviata una nuova filiera della mangimistica grazie al recupero e riutilizzo della biomassa raccolta dalle catture degli alloctoni con un’azienda del territorio. Il progetto consentirà di coinvolgere diversi gruppi d’interesse della comunità locale, tra cui pescatori, studenti e cittadini, ampliando la rete dei volontari che parteciperanno alla conservazione di queste specie.
Infine, sarà attivato un tavolo intersettoriale tra i diversi Enti che si occupano di conservazione della natura, tutela della qualità dei corpi idrici e pianificazione. Al tavolo parteciperanno: la Regione Piemonte con i settori di Tutela delle Acque, Tutela del territorio, Agricoltura e Pesca Sviluppo sostenibile, biodiversità e aree naturali; Autorità di Bacino del Fiume Po, AIPO, ARPA Piemonte, con l’intento di sviluppare future programmazioni in modo sinergico grazie alla condivisione di obiettivi comuni. L’esperienza vuole, infine, incentivare un dialogo tra gli Enti e i principali portatori d’interessi locali, attraverso l’attivazione di uno spazio dedicato al confronto con la comunità.