UniTo in Giappone, missione internazionale dell'Ateneo torinese
Prima tappa a Tokyo con incontri in centri di ricerca e università giapponesi, in vista di nuovi scambi e collaborazioni
La delegazione dell’Università di Torino, composta da due Vice-Rettori per la Ricerca – prof.ssa Cristina Prandi e prof. Alessandro Vercelli – e da Mariasilvia Ciola, consigliere del Rettore per i progetti internazionali, è in missione in Giappone con in programma una serie di appuntamenti presso università e centri di ricerca, tra cui RIKEN, una fra le più prestigiose istituzioni giapponesi. Ecco il resoconto delle prime tappe del viaggio istituzionale, che continuerà fino al 18 febbraio.
UN'ECCELLENZA DELLA RICERCA
Il 13 febbraio si sono svolti incontri con i rappresentanti del Centre for Sustainable Resource Sciences e del Centre for Integrative Medical Sciences di RIKEN a Tokyo. Nel pomeriggio, la prof.ssa Prandi ha avuto un colloquio con Mikiko Sodeoca, direttrice del Syntetic Organic Chmistry Laboratory e, successivamente, con il prof. Franco Nori, eminente scienziato italiano da molti anni in Giappone. Il prof. Nori ha accolto la delegazione assieme a un piccolo gruppo di giovani post-doc italiani che collaborano presso il Theoretical Quantum Physics Laboratory. La lunga giornata si è conclusa con un appuntamento al Centre for Brain Science diretto dal prof. Ryoichiro Kageyama. Il prof. Kageyama e il prof. Vercelli si erano conosciuti lo scorso giugno in occasione di un webinar dedicato alle neuroscienze e organizzato dall’Ambasciata d’Italia in Giappone. In quell’occasione si erano dati appuntamento a Tokyo per avviare collaborazioni sia col Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini” sia con il Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi. “Col gruppo del prof. Kageyama abbiamo trovato molti interessi di ricerca in comune - spiega il prof. Vercelli - e ci siamo salutati con il proposto di definire un accordo che preveda lo scambio di studenti di dottorato e post-doc nell’ambito di progetti di ricerca in collaborazione”.
SPUNTI PER LA BUTTERFLY AREA
Martedì, 14 febbraio, la delegazione dI UniTo ha visitato la sede principale del Tokyo Institute of Technolgy, incontrando il vice Presidente per gli Affari internazionali e la direttrice dell’Ufficio Brevetti che hanno illustrato la strategia che l’Istituto conduce da vari anni per favorire e supportare le iniziative di trasferimento tecnologico. La delegazione si è, poi, spostata nel moderno edifico del Earth-life Science Institute – ELSI. “Il Centro di ricerca creato per investigare le origini della vita è - dichiara la prof.ssa Prandi - un ottimo esempio di ricerca interdisciplinare dove la fisica, la chimica, la biologia, l’informatica dialogano a livello di ricerca di eccellenza perseguendo obiettivi comuni”.
Da TokyoTech alla University of Tokyo. L’interesse di UniTo in questo caso si è concentrato su Todai TLO ltd., una società costituita dall’Università di Tokyo con l’obiettivo di incentivare e supportare le relazioni fra i ricercatori e le imprese: un esempio interessante nella fase di sviluppo del progetto Butterfly Area di UniTo. L’ultimo incontro della giornata si è svolto presso il campus di Komaba dell’Università di Tokyo, uno fra i primi nuclei della prestigiosa Università Imperiale. A Komaba si è tenuto un colloquio con il vice Dean della School of Arts and Sciences e la prof.ssa Aya Yamasaki che, assieme ai colleghi torinesi del Dipartimento di Studi Umanistici, stanno definendo due accordi di collaborazione fra la School e il Dipartimento per la mobilità di studenti e ricercatori, in vista dell’organizzazione di una “spring school” dedicata allo studio delle lingua e cultura dei rispettivi Paesi. In occasione della visita, si è avanzata anche la possibilità di estendere la collaborazione ai Dipartimenti di Studi storici, di Chimica e Biologia e Scienze della vita.
La sera, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Tokyo, l’Ambasciatore Gianluigi Bendetti ha accolto la delegazione dell'Ateneo torinese insieme a un piccolo gruppo di accademici italiani e giapponesi.
IN VISTA DI SCAMBI E COLLABORAZIONI
Nell’ultima giornata a Tokyo, la delegazione si è separata e ha seguito due programmi differenti. La prof.ssa Prandi ha tenuto una serie di incontri all’Università di Tsukuba, una città dell’area metropolitana, sede di Expo 1985. I vice Presidenti per la Ricerca e per gli Affari internazionali dell’Università di Tsukuba hanno accolto i rappresentanti di UniTo, issando all’entrata del campus una grande bandiera tricolore accanto a quella giapponese e allo stendardo dell’Università. L’Università di Tsukuba è una università generalista con una significativa offerta formativa in lingua inglese; si è ragionato, quindi, sulla possibilità di definire accordi di collaborazione sia per la mobilità di studenti e ricercatori sia per attività comuni di ricerca. La riunione è proseguita con i rappresentanti di Open Innovation Strategy Organisation - OISO. Si tratta di una delle 12 iniziative finanziate nella fase iniziale (5 anni) dal Ministero della Ricerca giapponese per incentivare le Università a costituire una struttura dedicata all’open innovation.
“L’iniziativa del Governo giapponese sui centri OISO conferma che gli atenei rivestono un ruolo strategico come animatori degli ecosistemi di innovazione e motori dei territori nello sviluppo economico e sociale”, commenta la prof.ssa Prandi.
Il prof. Vercelli ha, invece trascorso il pomeriggio presso il Centre for Advanced Biomedical Sciences, TWIns della Waseda University e l’International Research Centre for Neurointelligence della University of Tokyo. La dott.ssa Sarah Cosentino ha accompagnato Vercelli nei laboratori del TWIns dove si studiano diversi dispositivi da utilizzare nel settore della salute. Per esempio, sistemi computerizzati per sperimentare in modo autonomo le suture chirurgiche, il massaggio cardiaco e l’incannulazione della trachea, in grado di fornire un feedback sulla qualità dell’operazione e dare suggerimenti per il suo miglioramento, anche in assenza di un supervisore esperto. Sistemi di chirurgia robotica che permettono di eseguire indagini radiologiche e risonanze magnetiche durante la chirurgia. Infine, proprio nel laboratorio di Cosentino, sono messi a punto alcuni robot per la musicoterapia degli anziani e dei bambini (un robot che suona il sax).
La dott.ssa Dalila Burin, torinese e vincitrice in passato del premio Giovedì Scienza, che aveva già fatto parte del gruppo del prof. Kawashima (Tohoku University) nel progetto europeo my-AHA coordinato dal prof. Vercelli, ora ricercatrice presso la University of Tokyo, ha coordinato l’agenda di incontri con vari ricercatori del Centro. Ha illustrato innanzi tutto i suoi lavori di realtà aumentata che permettono di utilizzare un terzo braccio all’operatore nell’esecuzione dei compiti, come se fosse incorporato nel nostro schema motorio. Ha poi mostrato i suoi lavori con iCub, il robot dell’IIT e accompagnato Vercelli nei laboratori di microscopia dell’Università.
“Una giornata stimolante - afferma il prof. Vercelli - fonte di tante idee per collaborazioni coi ricercatori dell’Università di Tokyo, che dopo il COVID si stanno riaprendo al mondo esterno e manifestano grande interesse per l’Italia e i suoi ricercatori, in uno scambio che sarà senz’altro a doppia direzione, per accrescere la competitività delle nostre due università”.
La giornata si è conclusa all’Ambascia d’Italia con un incontro coi ricercatori italiani impegnati in varie università tokyote al fine di offrire loro una panoramica sui principali ambiti scientifici dell’ateneo anche in prospettiva delle varie posizioni che stanno per essere aperte. Fra loro almeno 5 piemontesi alumni di UniTO. La prossima fermata è Kyoto.