Trapianti toracici: eccellenza della medicina universitaria
Il programma di trapianto di organi toracici è il risultato dell'unificazione del programma di trapianto di cuore e del programma di trapianto di polmone in un unico programma a direzione universitaria
Con l’arrivo del Prof. Mauro Rinaldi, professore ordinario di cardiochirurgia dell’Università di Torino, Direttore della SCDU di Cardiochirurgia dell’AOU Città della Salute e della Scienza, a Luglio 2005 i due programmi sono stati fusi in un unico programma a direzione universitaria (il programma trapianto di polmone era stato fino ad allora di gestione prevalentemente ospedaliera) con importanti ricadute cliniche e soprattutto scientifiche.
Il loro accorpamento sotto una unica gestione universitaria ha permesso da un lato un migliore impiego delle risorse dall’altro una notevole espansione sia in termini di numero che di complessità delle procedure eseguite. La direzione universitaria del programma ha importanti risvolti di impatto scientifico ed accademico. Il centro trapianti di organi toracici e l’Università di Torino hanno stretto collaborazioni scientifiche e di interscambio culturale con centri universitari leader nell’ambito della trapiantologia toracica internazionale (Università di Toronto in Canada, Università di Cambridge nel Regno Unito, Columbia University di New York negli USA).
L’attività di trapianto di organi toracici dell’Università di Torino rappresenta un’eccellenza in ambito nazionale ed internazionale sia per i risultati clinici ottenuti che per le ripercussioni scientifiche, di innovazione tecnologica e di ricerca.
Ancora una volta la Medicina dei Trapianti risulta essere un efficace volano clinico, scientifico e culturale. Oltre ad essere utile a salvare pazienti segnati da un inesorabile destino attiva tutta una serie di competenze, collaborazioni ed interessi scientifici che sono patrimonio indiscusso della natura stessa dell’Università.
La scelta torinese di una direzione universitaria di un programma unificato di trapianto di organi toracici non poteva che risultare vincente e i risultati fino ad ora ottenuti lo dimostrano.
Didattica
L’esperienza maturata dal Centro di Trapianto di organi toracici ha anche permesso di ampliare l’offerta formativa per i corsi di medicina e chirurgia e per quelli delle professioni sanitarie. Già da alcuni anni è programmato un corso di Genetica e Medicina dei Trapianti fra quelli opzionali a scelta degli studenti di Medicina. Da 3 anni si è anche attivato un Master di coordinamento Infermieristico della Donazione e Trapianto di Organi, e più recentemente un Master per Tecnici di Laboratorio di Immunogenetica e Biologia dei Trapianti, che risultano unici nel panorama nazionale
Ricerca e cura
L’attività di trapianto ha stimolato la ricerca scientifica con la partecipazione a trial randomizzati multicentrici e l’attivazione di programmi innovativi come il programma di assistenza circolatoria meccanica ed il programma di ricondizionamento polmonare mediante ex-vivo lung perfusion (EVLP).
L’innovazione tecnologica è stata e lo è tutt’ora allo stesso tempo il frutto e il motivo di collaborazioni scientifiche con il mondo dell’impresa e con start-up. In particolare è in corso una proficua collaborazione con Aferetica, una start up nell’ambito della aferesi terapeutica del polo tecnologico di Mirandola che ha permesso la creazione di supporti tecnologici dedicati alla perfusione e purificazione ex-vivo del graft polmonare. Il programma di trapianto di organi toracici ha inoltre permesso di instaurare e consolidare rapporti di collaborazione scientifica con altri protagonisti della stessa Università di Torino.
In particolare sono stati attivati progetti di ricerca sperimentale in collaborazione con il Prof. Giovanni Re, professore ordinario del Dipartimento di Scienze Veterinarie nell’ambito della donazione a cuore fermo che rappresenterà una svolta significativa della donazione degli organi nel prossimo futuro.
Un’altra importante collaborazione si è consolidata con la SCDU di Anestesia e Rianimazione, diretta dal Prof. Luca Brazzi, professore associato di anestesia e rianimazione dell’Università di Torino e direttore della SCDU di Anestesia e Rianimazione della AOU Città della Salute e della Scienza di Torino che ha portato alla presentazione di un brevetto per la microdialisi polmonare durante la perfusione ex-vivo.
L’attività di ricerca e speculazione hanno permesso di ottenere una visibilità scientifica internazionale mediante la pubblicazioni e la presentazione a congressi nazionali ed internazionali dei risultati clinici e sperimentali dell’attività di trapianto. I risultati della ricerca clinica e sperimentale hanno inoltre permesso l’assegnazione di finanziamenti di numerosi progetti di ricerca sia locali che nazionali (2 PRIN, progetti di rilevante interesse nazionale, un progetto per giovani ricercatori) che hanno consentito una progressione della ricerca stessa.
Numeri significativi
Dall’inizio dell’attività di trapianto di cuore e di polmone, ad oggi, sono state effettuate oltre mille procedure chirurgiche (per la precisione 1015) così suddivise: 640 trapianti di cuore, 295 trapianti di polmone, 80 impianti di sistemi meccanici al circolo (“cuore artificiale”). Tale attività si inserisce nel contesto del trattamento delle gravi insufficienze d’organo codificato da un accordo della conferenza Stato-Regioni e in particolare dell’insufficienza cardiaca e dell’insufficienza respiratoria.
1. Il Trapianto di Cuore e l’assistenza meccanica circolatoria (l-VAD)
Dal 1990 ad oggi sono stati eseguiti 640 trapianti di cuore per il trattamento dello scompenso cardiaco avanzato con ottimi risultati di sopravvivenza e di qualità di vita post-trapianto assolutamente sovrapponibili a centri di eccellenza europei e nordamericani. Le curve di sopravvivenza stratificate per periodi storici mostrano come nell’ultima era (dal 2007 ad oggi) la sopravvivenza sia migliorata sia per un progresso nella gestione del follow-up dei pazienti trapiantati con l’utilizzo di protocolli di terapia immusoppressiva più innovativi che per una ottimizzazione delle risorse ed una migliore selezione dei candidati a trapianto con l’utilizzo di sistemi di supporto meccanico al circolo “temporanei” che permettono una migliore stabilizzazione dei pazienti più critici e l’esecuzione del trapianto in condizioni di “elezione”. Il programma di trapianto di cuore si è arricchito dal 2005 dall’attivazione di un programma regionale di assistenza circolatoria meccanica secondo un modello “hub and spoke”. I pazienti affetti da scompenso cardiaco avanzato refrattario su tutto il territorio regionale (e non solo) vengono trasferiti al centro “hub” dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino per una gestione avanzata dello scompenso cardiaco che prevede l’utilizzo di sistemi temporanei di supporto meccanico al circolo (ECMO, extracorporeal membrane oxygenation), supporti meccanici sul medio-lungo termine (l-VAD, left ventricular assist device; bi-VAD, biventricular assist device) e il trapianto di cuore. Dall’attivazione del programma di assistenza circolatoria meccanica con delibera regionale, sono stati impiantati 80 sistemi meccanici circolatori avanzati che permettono un’assistenza sul lungo termine (“cuore artificiale”) e che si aggiungono alla notevole attività trapiantologica prima descritta. Il programma di assistenza meccanica è uno dei programmi più attivi in ambito nazionale ed internazionale e ha mostrato ottimi risultati di sopravvivenza sul breve e medio termine confermando l’eccellenza del centro trapianto di cuore di Torino.
2. Il Trapianto di Polmone
Dal 1993 sono stati effettuati 295 trapianti polmonari. L’attività di trapianto di polmone si è caratterizzata per un notevole incremento dell’attività di trapianto negli ultimi cinque anni portando il Centro Trapianti di Torino fra i più attivi in ambito nazionale. L’aumento dell’attività è il risultato dell’attivazione di un programma di ricondizionamento polmonare mediante metodica EVLP (Ex-Vivo Lung Perfusion). L’EVLP permette di “ricondizionare” organi che non sarebbero utilizzabili per il trapianto diretto ma se trattati con questa tecnica migliorano le loro caratteristiche diventando idonei ad un loro utilizzo trapiantologico. E’ pertanto una metodica che aumenta significativamente il numero di organi che possono essere trapiantati e il programma di EVLP a Torino ha permesso un incremento del 30% dell’attività di trapianto di polmone. Il programma di EVLP è stato introdotto dal Prof. Massimo Boffini, professore associato di cardiochirurgia dell’Università di Torino, dopo un periodo di training ed observership presso il Centro Trapianto di Polmone del Toronto General Hospital in Canada. La metodica viene praticata in collaborazione con il dott. Vito Fanelli, ricercatore universitario dell’Università di Torino della SCDU di Anestesia e Rianimazione dell’ASOU Città della Salute e della Scienza. Dal 2011 ad oggi sono state eseguite 40 procedure di EVLP che hanno permesso di ricondizionare positivamente ed utilizzare per trapianto 25 organi (che senza questa metodica non sarebbero stati utilizzati). Il programma di EVLP è uno dei più attivi programmi di ricondizionamento polmonare a livello internazionale e l’esperienza acquisita e i risultati clinici ottenuti fanno considerare il Centro di Torino come uno dei centri leader in questo ambito a livello internazionale. Il programma di trapianto polmonare è inoltre affiancato da un importante programma di supporto respiratorio extracorporeo mediante metodiche di ossigenazione e decapneizzazione extracorporea. E’ proprio a Torino che il professor Rinaldi ed il professor Boffini hanno utilizzato per la prima volta in Italia un sistema extracorporeo di rimozione della anidride carbonica in un paziente con insufficienza respiratoria terminale in attesa di trapianto polmonare.