Tesori nello spazio, dottoranda di UniTo svela la natura delle radio sorgenti non identificate del Terzo Catalogo di Cambridge
Valentina Missaglia è stata intervistata sul canale YouTube dell'American Astronomical Society per la sua ricerca pubblicata dalla rivista internazionale "Astrophysical Journal"
La dottoranda dell'Università di Torino Valentina Missaglia ha pubblicato sulla rivista internazionale Astrophysical Journal il primo di una serie di lavori dedicati allo studio della natura delle radio sorgenti non identificate, che appartengono al Terzo Catalogo di Cambridge. I risultati di questa ricerca sono stati oggetto dell'intervista che le ha fatto l'American Astronomical Society e disponibile sul loro canale YouTube.
Per tutti gli astronomi, il Terzo Catalogo di Cambridge costituisce la pietra miliare gli per studi sulle sorgenti extragalatiche, quali radio galassie e quasar. Entrambe queste radio sorgenti hanno come motore centrale un buco nero di massa pari a centinaia di milioni di volte quella del nostro Sole. La sua forza gravitazionale attrae gas e polvere dalle regioni circostanti accrescendo la sua massa. Questo, per motivi non ancora del tutto chiari, è in alcuni casi in grado di espellere una piccola frazione della massa accresciuta a velocità prossime a quelle della luce, mostrandoci “getti” di materia che, attraversando tutte le regioni della galassia che li ospita, giungono sino a milioni di anni luce di distanza, perdendosi nello spazio intergalattico.
A 60 anni dalla sua pubblicazione, nel 2019, a Torino è stato celebrato il Terzo Catalogo di Cambridge, con la conferenza internazionale "The 3C Radio Sky: Legacy of the Third Cambridge Catalogue". In quell'occasione, la dott.ssa Missaglia aveva fatto notare che, nonostante le numerose campagne osservative portate avanti per decenni, uno dei più famosi cataloghi di radiosorgenti extragalattiche aveva 25 sorgenti la cui natura era ancora ignota.
A partire dal 2009, grazie alle osservazioni fatte con il satellite Chandra, il prof. Francesco Massaro, oggi docente di astrofisica di UniTo, - insieme ai suoi colleghi dello Smithsonian Astrophysical Observatory (USA), dell'Università di Manitoba (Canada), dell'Osservatorio Astrofisico di Torino, dello Space Telescope Science Institute (USA), dell'Università di Bologna, dell'Istituto di Radioastronomia, dell'osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio e infine Yale Center for Astronomy and Astrophysics - ha portato avanti una campagna osservativa per ottenere dati nella banda dei raggi X di tutte le sorgenti extragalattiche del catalogo 3C. Quando si sono accorti che 25 di queste erano ancora non identificate, ovvero non avevano una controparte assegnata osservabile nella banda visibile che ne permettesse una corretta classificazione, hanno richiesto e ottenuto con Chandra nuove osservazioni per studiarle in modo più approfondito.
Le osservazioni nei raggi X dovevano però essere confrontate con i dati radio e a quel punto la dott.ssa Missaglia, già parte del gruppo di lavoro, ha trovato nell'archivio del radio telescopio Very Large Array i dati necessari per completare il lavoro.
Valentina Missaglia ha preparato tutte le immagini radio delle osservazioni disponibili per un primo sottocampione di 7 sorgenti e ha poi confrontato questi con altre osservazioni disponibili alle frequenze infrarosse e ovviamente anche con i dati nella banda dei raggi X. Per due delle sorgenti analizzate 3CR 409 e 3CR 454.2, le cui immagini radio mostrano chiaramente che la loro emissione è dominata da strutture a grande scala note come "lobi", le osservazioni Chandra hanno anche rivelato la presenza di un ammasso di galassie il cui gas caldo che permea lo spazio intergalattico brilla nei raggi X. Per altre due sorgenti, 3CR 390 e 3CR 158, l'emissione nei raggi X estesa al di fuori della galassia ospite è la controparte dei loro getti radio. Tutte queste radio sorgenti studiate appartengono alla classe delle radio galassie salvo due eccezioni che sembrerebbero essere quasar. La dott.ssa Missaglia ha anche iniziato a lavorare alla richiesta di osservazioni in banda visibile che permettano di determinare la distanza di queste sorgenti, osservazioni che oggi possono essere eseguite perché grazie al suo lavoro sui dati radio ed X si conosce la precisa posizione della galassie ospite.
Al momento il satellite Chandra sta osservando altre 9 sorgenti non identificate del catalogo 3C e la dottoranda Valentina Missaglia sta lavorando alla riduzione dei dati radio di archivio necessari per continuare questo lavoro. La prossima osservazione nei raggi X dovrebbe essere disponibile i primi giorni di ottobre 2021.
* Crediti immagine di copertina: VLA/Chandra/PanTARRS/WISE; Courtesy of J. DePasquale