Ricami di carta, un'antica arte cinese patrimonio materiale dell'umanità

Istituto Confucio di Torino e East China Normal University di Shangai, in collaborazione con il MAO, hanno organizzato una mostra sull’arte delle carte intagliate cinesi, patrimonio immateriale dell’umanità
L’Istituto Confucio dell’Università di Torino, in collaborazione con East China Normal University di Shanghai e con il Museo d'Arte Orientale di Torino ha organizzato proprio presso il MAO una mostra sull’arte delle carte intagliate cinesi. Questi manufatti dall’aspetto apparentemente ingenuo e naïf testimoniano di una pratica artigianale antichissima, talvolta di straordinaria raffinatezza, che il 20 maggio 2006 è stata inclusa tra le forme di arte popolare diventate patrimonio immateriale dell’umanità. La testimonianza più antica di un lavoro di questo tipo è stata rinvenuta a Turfan, nell’attuale provincia del Xinjiang e data al periodo delle cosiddette Dinastie del Nord e del Sud (IV – VI secolo). D’altra parte, la celebre “Ballata di Mulan”, anch’essa composta in quel periodo, fa riferimento alle carte intagliate; in verità, probabilmente già nel periodo dei Regni Combattenti, intorno al IV sec. a.C., questa forma d’arte popolare era praticata, e gli artigiani, quando ancora non esisteva la carta, facevano uso delle foglie degli alberi.
Al MAO saranno esposti i lavori di due figure significative della attuale tradizione delle carte intagliate, le “maestre di intaglio su carta” Xi Xiaoqin e Chu Chunzhi. Le due artiste saranno presenti a Torino con il prof. Tian Zhaoyuan, che ha curato l’organizzazione del progetto per la East China Normal University, insieme alla dott. Hu Ying e alla direttrice di parte cinese dell’Istituto Confucio di Torino, Liu Yunqiu. La cura scientifica e l’apparato didattico della Mostra sono invece affidate a Stefania Stafutti, professore di Lingua e Letteratura Cinese dell’Università di Torino e direttore di parte italiana dell’Istituto Confucio dell’Ateneo. La Mostra inaugurerà il 30 gennaio e l’apertura sarà accompagnata da un laboratorio di carte intagliate a cura delle artiste, nei giorni immediatamente successivi all’apertura, e da una conferenza del prof. Tian sui rapporti tra l’iconografia delle carte intagliate e la tradizione mitologica cinese.
La data di apertura non è casuale ed è immediatamente precedente alla ricorrenza del Capodanno cinese, che saluterà nel 2019 l’Anno del Maiale. Le “carte”, infatti, sono elementi essenziali della tradizione decorativa che accompagna questa festa, con un numero infinito di implicazioni e di funzioni beneauguranti e apotropaiche che la Mostra aiuterà a scoprire. I visitatori saranno accompagnati in un percorso ideale tra le regioni diverse della Cina, che posseggono tecniche e stili dell’intaglio della carta assai differenti tra di loro, come bene evidenziano anche i lavori di Xi Xiaoqin – proveniente da Shanghai – in contrapposizione con quelli di Chu Chunzhi, che opera invece nelle fredde regioni del nord-est, a Shenyang. Sarà quindi possibile apprezzare da vicino una tradizione assai più stratificata e complessa di quanto in apparenza potrebbe sembrare.