L'impatto della pandemia sulla salute mentale degli adolescenti: a farne le spese sono soprattutto le ragazze
Un report collaborativo tra l’OMS e lo studio HBSC, cui ha partecipato UniTo in collaborazione con l’ISS, ha indagato l’impatto della pandemia da COVID-19 sulla salute mentale degli adolescenti in 22 Paesi europei
A poco più di 3 anni dallo scoppio della pandemia, il suo impatto sulla salute mentale dei giovani è ancora un importante tema di discussione e rimane da chiarire quali siano stati, sia a livello nazionale che transnazionale, i principali cambiamenti nella vita dei ragazzi che hanno influito sul loro benessere psicologico.
Una recente ricerca coordinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con lo studio Health Behavior in School-aged Children (www. hbsc.org) ha indagato il fenomeno in oltre 100.000 adolescenti provenienti da 22 Paesi, tra cui l’Italia, al fine di fornire raccomandazioni rivolte ai decisori politici.
Globalmente, circa 1 adolescente su 3 tra gli 11 e i 15 anni ha riportato un impatto negativo della pandemia sulla propria salute mentale, sebbene la maggioranza abbia riportato un impatto neutro o positivo. Tra i 22 Paesi presi in esame, l’Italia è ai primi posti in termini di impatto negativo: circa il 40% dei ragazzi ha dichiarato un impatto negativo della pandemia sulla salute mentale, che sale a 1 su 2 tra le ragazze.
La ricerca ha messo in luce anche che gli adolescenti che hanno riportato un impatto negativo della pandemia sulla propria performance scolastica o sulle relazioni con i pari o la famiglia hanno mostrato più bassi livelli di benessere e salute mentale. In particolare, in Italia l’influenza negativa della pandemia sulle relazioni familiari sembra essere legata fortemente alla presenza di alti livelli di sintomi psicologici: 1 ragazzo su 3 che ha percepito un impatto neutro della pandemia sulle relazioni familiari ha riferito alti livelli di sintomi psicologici, che sale a 1 su 2 in caso di impatto percepito negativo.
Le ragazze sono state più duramente colpite dagli effetti della pandemia, e in Italia il fenomeno è particolarmente accentuato: tra chi ha percepito un impatto negativo su vari aspetti della vita sociale e scolastica, le ragazze presentano livelli di sintomi psicologici triplicati rispetto ai ragazzi, pari a 50-60% delle ragazze rispetto al 20-30% dei ragazzi.
La dott.ssa Michela Bersia, medico specializzando del Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche di UniTo, e tra gli autori del report, spiega che “L’ importante differenza di genere nella salute mentale dei giovani che abbiamo rilevato in seguito allo scoppio della pandemia, si inserisce in un più ampio quadro di incremento significativo delle problematiche psicologiche tra i ragazzi e le ragazze negli ultimi dieci anni in Italia, che tuttavia è stato più accentuato nelle ragazze, con il risultato che il gap di genere sta aumentando nel tempo. Per questo sono fondamentali investimenti in politiche nazionali volte a bloccare e poi invertire questa tendenza”.
All’interno del report vengono inoltre sottolineati interventi politici nazionali mirati alla fascia di età adolescenziale, tra cui:
- Campagne di promozione della consapevolezza della salute mentale in adolescenza, volte a supportare stili di vita più sani.
- Creazione di spazi sicuri di supporto per conversazioni aperte su questioni specifiche degli adolescenti all’interno delle scuole, dellefamiglie e dei gruppi di pari.
- Finanziamento di servizi psicologici gratuiti nelle scuole che rispettino e proteggano i diritti degli adolescenti alla privacy e alla riservatezza e sappiano affrontare le barriere specifiche di genere all'assistenza
- Formazione degli insegnanti sul supporto emotivo e l'incoraggiamento di una cultura dell'empatia e della comprensione.
Natasha Azzopardi-Muscat, Direttrice della Divisione OMS/Europa per le politiche e i sistemi sanitari nazionali, ha concluso: “Si è discusso a lungo dell'impatto della pandemia sui nostri giovani: i dati in nostro possesso confermano le nostre impressioni e forniscono una base per un'azione concreta”.