La Torino di Antonio Gramsci
Nell’anniversario della morte, Unitonews ricorda lo studente illustre dell'Università di Torino e il suo rapporto con la città
Immagine di copertina: Gianluca Costantini
«Partii per Torino come se fossi in stato di sonnambulismo. Avevo 55 lire in tasca; avevo speso 45 lire per il viaggio in terza classe delle 100 avute da casa»: con queste parole Antonio Gramsci descrive in una lettera al fratello il suo stato d’animo nel 1911, al suo arrivo a Torino.
Gramsci studierà all’Università di Torino fino al 1915, quando decide di dedicarsi interamente alla politica e al giornalismo.
Un rapporto, quello tra Gramsci, l’Università e la città di Torino, che nell’anniversario della sua morte la Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci vuole ricordare con l’inaugurazione di Casa Gramsci, uno spazio per eventi culturali in Piazza Carlina (Carlo Emanuele II) 15, nel luogo in cui Antonio Gramsci visse – dal 1913 al 1922 – e iniziò la sua carriera politica.
Unitonews ha intervistato Dunia Astrologo, docente dell’Università di Torino e direttrice della Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, che ha raccontato il Gramsci torinese, ricordando le tappe principali della sua esperienza universitaria nel capoluogo piemontese.