La scienza ai tempi di Lombroso
Una visita alle collezioni del Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” dell’Università di Torino
Fotografie giudiziarie di fine ‘800, maschere mortuarie in cera e gesso, crani umani per gli studi di anatomia e ceramiche carcerarie con iscrizioni dell’epoca, una raccolta di riproduzioni di tatuaggi unica al mondo, opere di Art Brut, eseguite all’interno di manicomi e carceri dell’epoca: il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” dell’Università di Torino conserva queste e altre testimonianze della realtà scientifica del mondo del celebre medico, psichiatra e antropologo.
Un museo che nasce dalle collezioni conservate all’Università degli oggetti di studio di Cesare Lombroso, medico di fine ‘800 e padre della teoria, confutata dalle ricerche scientifiche successive, dell'atavismo criminale, secondo cui l’origine del comportamento criminale sarebbe dipesa dalle anomalie anatomiche del soggetto.
Dopo che, nel 1932 , l’allora direttore Mario Carrara fu destituito per non aver giurato fedeltà al Fascismo, il Museo è riscoperto negli anni ’70 del ‘900 e dagli anni ’80 è oggetto di una catalogazione del materiale; nel 2001, la Convenzione tra Università e Regione Piemonte dà vita al progetto “Museo dell’Uomo” - finanziato anche dal Ministero dell’Istruzione - che prevede la riunione in un unico polo dei tre musei delle scienze dell’uomo dell’Ateneo: Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando”, Museo di antropologia criminale “Cesare Lombroso” e Museo di Antropologia e Etnografia.
Il prof. Silvano Montaldo, direttore del Museo, ha accompagnato Unitonews in una visita alle collezioni esposte dal 2009 nella sistemazione definitiva al Palazzo degli Istituti Anatomici dell’Università di Torino, dopo tre anni di restauri.
E così, tra strumenti scientifici di fine ‘800, raccolte di fotografie giudiziarie e tatuaggi, maschere mortuarie in cera e gesso del medico carcerario di fine ‘800 Tenchini di Parma, ceramiche carcerarie con iscrizioni dei detenuti che mostrano il passaggio dal dialetto alla lingua scritta, raccolte di crani, di corpi di reato - come i pugnali nascosti in crocifissi utilizzati da una banda di falsi monaci – e la più antica collezione di Art Brut, che Lombroso utilizza per gli studi sul rapporto tra genialità e follia e che influenza collezioni successive - come la celebre Collection de l’Art Brut di Losanna - il prof. Montaldo ci accompagna in un viaggio nel mondo scientifico del tempo di Lombroso.