Il futuro del giornalismo raccontato ai nuovi studenti del master “Giorgio Bocca”
Al Campus Einaudi, la lectio magistralis di Ernest R. Sotomayor della Columbia University, seguita dalla discussione con Peppino Ortoleva e Beppe Severgnini
“Per il futuro del giornalismo è cruciale la formazione”: questo è il titolo della lezione tenuta dall’ospite internazionale del Master in Giornalismo di Torino “Giorgio Bocca”, Ernest R. Sotomayor. Il professor Sotomayor è responsabile degli sbocchi occupazionali degli studenti giornalisti alla Columbia University, dove insegna giornalismo investigativo. Ha fatto parte dello staff del Newsday, che ha lavorato su due progetti di breaking news, i quali hanno vinto il premio Pulitzer. È proprio l’università statunitense ad averlo incaricato di divulgare il suo metodo di insegnamento anche all’estero.
Storytelling, sicurezza informatica e formazione continua: sono questi alcuni degli aspetti toccati nel corso della lezione. In particolare, Sotomayor ha rivolto un invito agli studenti del master e agli altri giornalisti presenti in aula: “Never stop learning”, sottolineando l’importanza dell’aggiornamento e dello studio in una professione che presenta un elevato tasso di variabilità e di complessità. Sulla varietà di strumenti a disposizione del giornalista, Sotomayor sostiene che il loro valore sia strettamente legato allo sviluppo di uno storytelling efficace. Tra le competenze del giornalista, inoltre, si fa sempre più necessaria la capacità di proteggere le fonti con gli strumenti digitali, e questo si presenta come uno degli aspetti più complessi da gestire. Immancabile anche un riferimento all’attualità: “Journalism is bigger than Donald Trump”.
“Il giornalismo è nato in un’epoca in cui le informazioni scarseggiavano: ora è il momento di trovargli una nuova collocazione in un’era in cui domina l’abbondanza”. Sono queste invece le parole di Peppino Ortoleva, a cui si aggiungono quelle di Beppe Severgnini che, in questo “overflow” di informazioni, invita i futuri giornalisti a cercare opportunità di lavoro in luoghi che consentano loro il giusto tempo di approfondimento delle notizie e, all'inizio, la possibilità di essere guidati. Intervistato da Unito News, Severgnini dà anche un consiglio professionale agli aspiranti giornalisti: “Imparate a fare molte cose: a scrivere bene, a stare davanti e dietro a una telecamera, a saper rispondere e condurre un’intervista radiofonica, a parlare in pubblico almeno in due lingue, italiano e inglese”.
Presenti all’evento anche il Rettore Gianmaria Ajani, che ha portato i saluti istituzionali, Cristopher Cepernich, direttore scientifico del Master, Anna Masera, direttrice dei laboratori e delle testate del Master, Umberto La Rocca, direttore del Corriere Torino, Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte.
Guarda l’intervista a Beppe Severgnini.