110buzz

L’uso della rete ha cambiato il nostro modo di pensare?

A cura di: Matteo De Donà e Luigi De Luca

Il programma 110buzz vuole aumentare negli ascoltatori la conoscenza di alcuni fenomeni tecnologici e anche sociali, aggiornare sui principali topic di discussione del web e i rapporti fra nuovi media e media tradizionali.
Una provocatoria domanda della rivista online statunitense “Edge” ha interrogato la rete su una domanda apparentemente semplice: “l’uso della rete ha cambiato il nostro modo di pensare?”.
Alcune delle quasi duecento risposte pervenute sono di scienziati, giornalisti, docenti e artisti che hanno risposto all’appello scrivendo il proprio punto di vista; alcune di queste risposte sono state tradotte e pubblicate in Italia dal settimanale “Internazionale”, nel numero 831 del 29 gennaio 2010.
La grandissima varietà delle risposte dimostra un fermento dell’argomento in ogni ambito accademico; il cambiamento delle capacità cognitive ed interpretative dell’uomo a contatto continuo della rete ha sicuramente conseguenze nella maniera in cui interpretiamo i segni che ci circondano, il mondo stesso in cui siamo immersi.
Il contributo del cofondatore di Wired è in questa direzione: « Con il web sono diventato più bravo a raccogliere informazioni. Ma la mia conoscenza è più fragile. Per ogni informazione che trovo c’è qualcuno pronto a dirmi il contrario. Ogni dato ha il suo antidato. L’enorme ragnatela del web mette in evidenza sia i dati che gli antidati. Alcuni sono stupidi, altri sono convincenti…. Mi capita di presumere sempre più spesso che quello che so è sbagliato. Un atteggiamento ideale per uno scienziato … la capacità di accettare l’incertezza è uno dei cambiamenti che ho subito».
La rete ha cambiato anche la capacità di concentrazione, essendo più portata al frammento che non all’argomentazione ampia. Altri interventi, più o meno raffinati, spingono in varie dimensioni, e osservano come internet abbia cambiato la nozione del tempo, il modo in cui si raccolgono informazioni, il modo in cui organizziamo le immagini mentali.
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